Giorgetti contro Matteo Salvini: "Dice una cosa e ne fa un'altra"Il puntoFra mercatini e Natale al caldo: quali sono le mete più gettonate per le festività?ùgettonateperlefestivitàVOLCon Davide Nettuno, portavoce di Hotelplan per la Svizzera italiana, cerchiamo di capire i trend per l'Immacolata e le ferie di Natale: «Stiamo assistendo alla riscoperta della vacanza lunga»Parigi illuminata a festa: Natale si avvicina e la capitale francese è molto battuta anche dai ticinesi. © AP Marcello Pelizzari24.11.2023 11:00È tempo di mercatini e vin brulé, perdirla con Paolo Galli. E di viaggi. Il lungo fine settimana dell’Immacolata,infatti, si avvicina. Lo stesso dicasi per le vacanze di Natale. Tradotto: aiticinesi non dispiacerebbe affatto prendere il trolley e salutare laquotidianità. Almeno per un po’. D’accordo, ma quali sono le mete più gettonate?E perché? Per capirne di più, ci siamo rivolti a Davide Nettuno, portavoce diHotelplan per la Svizzera italiana. «In realtà – afferma il nostro interlocutore – larichiesta per i mercatini di Natale sparsi per il continente, quest’anno, è unfilo meno forte rispetto al passato. In compenso, è salita e di molto larichiesta per le capitali e le città europee. Una realtà che, invece, ultimamenteera andata un pochino scemando». Nettuno, al momento, preferisce nonsbilanciarsi circa i motivi: «Potremmo essere di fronte auna svolta, a uncambio di tendenza, oppure – banalmente – chi decide di visitare i mercatininon si rivolge a un’agenzia di viaggi o, ancora, si aggancia ai gruppiorganizzati. Attraverso i quali, magari, è possibile vedere più destinazioni inpochi giorni».A Parigi, anche in trenoDicevamo dell’Immacolata. E delle mete a medio raggio.«Londra – prosegue Nettuno – sta tornando in auge. Con forza. E sta crescendo,di nuovo, anche Parigi. Non solo in aereo ma anche, oserei dire soprattutto, intreno. Un tipo di viaggio che laclientela sta riscoprendo. Da un lato, perché è nettamente più sostenibilerispetto alle alternative. Dall’altro, invece, perché viaggiando in treno lepersone sono molto meno soggette ai controlli di sicurezza e alle restrizioniper i bagagli. Inoltre, sono più rilassate e tranquille. È un po’ come se iltreno fosse un viaggio nel viaggio, mettiamola così».A Nettuno, però, chiediamo se la minaccia terroristica– sempre presente in Europa, a maggior ragione nelle ultime settimane – rappresentiun freno al turismo sotto le feste. «C’è un po’ di incertezza» ammette ilportavoce di Hotelplan. «E le prenotazioni, in alcuni casi, avvengono con un po’più di ritardo. Stiamo notando altresì che le persone, sempre di più, stannovalutando di spostarsi al di fuori dei cosiddetti periodi critici, come possonoessere l’Immacolata, Natale e Capodanno. Al di là della questione terroristica,c’è anche un discorso di densità turistica: viaggiando al di fuori delle dateforti, infatti, si evitano assembramenti. E i prezzi, pure, sono decisamenteinferiori».Già, i prezzi. Per i periodi caldi, come quello inarrivo, si può arrivare a spendere anche «il 40, 50 o addirittura 60% in più diquello che sarebbe un prezzo adeguato» spiega Nettuno. «E questo perchéparliamo di un periodo in cui, di fatto, quasi tutto il mondo va in ferie. Noistessi, a volte, facciamo fatica a giustificare alcuni pacchetti. I prezzi, insimili casi, sono guidati unicamente dalla forte richiesta e, di riflesso,dalla scarsa disponibilità di posti».In linea generale, i ticinesi stanno riscoprendo un pochettino la vacanza lunga. Lo vediamo anche con le richieste per il 2024. Parliamo di dieci-quindici giorni. Dall’altra parte, funzionano molto bene i viaggi brevi, in particolare per CapodannoDavide Nettuno, portavoce di Hotelplan per la Svizzera italianaMa le mete per Natale?Parlavamo di mete. Quali sono quelle preferite daiticinesi per Natale e Capodanno? Ancora Nettuno: «In linea generale, i ticinesistanno riscoprendo un pochettino la vacanza lunga. Lo vediamo anche con lerichieste per il 2024. Parliamo di dieci-quindici giorni. Dall’altra parte,funzionano molto bene i viaggi brevi, in particolare per Capodanno, condestinazioni che possono essere coperte molto bene in quattro, cinque giorni. Inquesto senso, attira molto Rovaniemi considerando la possibilità di vedere l’auroraboreale». Tornando alle vacanze lunghe, «il trend è piuttostochiaro» spiega Nettuno. «Chi parte per dieci giorni o due settimane, in lineadi massima, cerca il caldo. Le Maldive, Zanzibar, l’Oceano Indiano in generale,qualcosa ai Caraibi. Il caldo viene cercato anche da chi si sposta per meno giorni:gli Emirati Arabi Uniti, più o meno vicini visto che ci vogliono solo sei oredi volo, Maiorca, ma anche la Sicilia».Dalla pandemia alla normalitàInfine, una considerazione ad ampio respiro: l’industriadel turismo, nell’uscire dalla pandemia, ha vissuto e sopportato non pochedifficoltà. Il peggio, ora, sembrerebbe alle spalle. «La situazione, adesso, èabbastanza tranquilla» chiosa Nettuno. «L’estate scorsa, in questo senso,sarebbe stata molto più normale se non avessimo avuto leproblematiche legate agli incendi. Con inevitabili chiusure di aeroporti espostamenti di turisti in altre strutture. Dal punto di vista strettamenteoperativo, qualche problemuccio c’è stato. Ma possiamo ritenerci moltosoddisfatti. Anche adesso, venendo al presente e ai prossimi mesi, laprospettiva è buona. Non ci sono grosse agitazioni o scioperi all’orizzonte, lecompagnie aeree si sono più o meno riconsolidate e sono tornate a volare inmaniera continua e affidabile, gli alberghi lavorano a pieno regime. Siamo fiduciosi».Fiduciosi sì, ma con tutti gli scongiuri del caso. «L’imprevistoè sempre dietro l’angolo. Ma è altresì vero che il nostro è un settore, dasempre, molto soggetto a eventi esterni. È chiaro che, nell’immediato, loabbiamo visto ad esempio con quantosuccesso fra Hamas e Israele, il mercato reagisce. Anche rapidamente. Poi,però, si assesta. L’impressione, quando siamo a fine novembre, è che l’industriadel turismo abbia finalmente raggiunto livelli di operatività normali».In questo articolo: TurismoAviazioneAereoAerei
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