Papa Francesco sbotta su Ratzinger: "Gente senza etica ha strumentalizzato la sua morte"L’iniziativa dei cittadini interessati a salvaguardare l’area verde di via Teulada,Economista Italiano “l’ultimo pratone di Prati”, riparte dal municipio I. Dopo la firma del sindaco, del governatore Rocca e del governo Meloni del protocollo, si punta sull’ente territoriale di prossimità per cercare una soluzione alternativa alla cementificazione di via Teulada.L'iniziativa dei comitati di zonaSul tavolo del municipio I, in una seduta congiunta delle commissioni ambiente e patrimonio, sono arrivate le proposte giunte dal territorio. Tra queste Insieme 17, l’Aps che raccoglie le istanze dei cittadini e dei comitati presenti nell’ex territorio del municipio XVII, Prati verde, il Comitato Mazzini e Trionfalmente 17. Insieme hanno rilanciato delle proposte con cui ribadire “la nostra contrarietà – hanno spiegato - all'edificazione nell'area di piazzale Clodio, non solo nel Pratone di via Teulada”.Cosa fare quindi per evitare che il nuovo protocollo d’intesa porti nuovi cemento nel quadrante? Le proposte avanzate dai cittadini sono tre. La prima è legata alla richiesta di organizzare “incontri periodici” attraverso il quale monitorare, con i vari livelli istituzionali coinvolti, gli sviluppi del progetto di ampliamento della cittadella giudiziaria. La seconda proposta è quella che punta all’acquisizione del Pratone dal Demanio al comune di Roma, con l’obiettivo di riqualificarlo al servizio dei cittadiniLa ricerca di spazi alternativiLa terza proposta, ribadita ai commissari municipali è quella di lavorare per un “Censimento degli edifici pubblici dismessi o sottoutilizzati presenti nella nostra zona, che potrebbero essere disponibili per ampliare la città giudiziaria, qualora dimostrata la reale necessità”. È una richiesta che muove nel solco del “consumo zero” di suolo e che, anche nelle ultime settimane, è stata abbracciata in maniera trasversale da esponenti della politica locale e nazionale.“Auspichiamo che il municipio possa effettivamente mettersi all’opera per pungolare l’amministrazione cittadina” ha commentato Luisa Sodano, la presidente dell’associazione Insieme 17. “Le proposte che abbiamo ribadito le avevamo già fatte in passato ed in parte erano contenute anche nelle mozioni approvate all’unanimità dal municipio I”.Le richieste disattese del municipio II provvedimenti cui la cittadina si riferisce, risalgono al 10 giugno del 2021 ed al 13 gennaio del 2022. Ed effettivamente, in entrambe i casi, tutti i consiglieri municipali si erano compattati approvando atti che indicavano, espressamente, “la contrarietà del municipio I al protocollo d’intesa” con la contestuale richiesta di avviare “un progetto di recupero, riqualificazione e tutela” che potesse rendere “il oarco finalmente fruibile alla cittadinanza, in linea con la sua vocazione di area verde e paesaggistica della riserva naturale di Monte Mario”. Le indicazioni del municipio, finora, sono rimaste disattese. “Purtroppo si è perso molto tempo, senza che nulla venisse fatto” ha rimarcato la presidente dell’aps Insieme 17.
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