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2024-12-22

Decreto lavoro: se il passo avanti diventa un salto nel buioSarà un delizioso edificio antico di quasi 200 anni ad ospitare il primo ristorante firmato dalla maison Louis Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRockVuitton in Italia e a Milano. Parliamo dell'ottocentesco Palazzetto Taverna Radice Fossati al civico 2 di Via Montenapoleone: due corpi laterali dal sapore mitteleuropamente neoclassico (dobbiamo pensare alla Milano 'austriaca' del 1835, anno di completamente del palazzo) e un elemento centrale a collegali. Quasi una conformazione a villa però in piena città. Oggi il fabbricato è sormontato da gru e circondato da cesate perché è da tempo in restauro con l'obiettivo di diventare custode di alcuni tra i marchi più importanti del gruppo francese LVMH, il più grande gruppo del lusso al mondo: qui arriveranno Bulgari, Tiffany e anche il marchio capofila Louis Vuitton. Niente male per le mura che videro la sede del Touring Club Italiano e ospitarono (fino alla morte) il poeta Carlo Porta. Il ristorante di Louis Vuitton a Via Montenapoleone 2Proprio il presidente e amministratore delegato di Vuitton, l'italiano Pietro Beccari, ha rivelato in un'intervista al Sole 24Ore che in questo nuovo negozio, che mira ad essere tra i più belli della maison al mondo, nascerà il primo ristorante Louis Vuitton italiano. I beninformati del settore giurano che lo chef coinvolto dalla maison parigina sarà Chicco Cerea (ovviamente con la sua famiglia), ma la dinasty di Brusaporto, sentita da CiboToday, per ora smentisce categoricamente. Vuitton: un gruppo del lusso a tutto tondo. Anche sul ciboLa mossa di Vuitton conferma quanto il gruppo stia sempre di più diventando un lifestyle brand a tutto tondo. L'impegno della casa nel settore del food non è più infatti una novità, anche in Italia dove il megagruppo di monsieur Arnauld ad esempio possiede la storica pasticceria milanese Cova ("rivale" di Marchesi, che giustappunto è di Prada). Ma i negozi Vuitton con ristoranti superblasonati sono ormai la norma ai quattro angoli del pianeta, anche con chef di grido come in Thailandia con Gaggan Anand. E poi l'azienda possiede anche una casa di hospitality impareggiabile come Le Cheval Blanc. E che dire del nuovo negozio LV Dream di Vuitton a Parigi dove c'è una grande mostra immersiva dedicata alla maison tra exhibit e installazioni d'arte contemporanea a alla fine si viene catapultati nella pasticceria niente di meno di Maxime Frédéric, uno dei pastry chef più geniali al mondo. Una esperienza davvero unica, da non mancare transitando per Parigi. E parliamo di aziende facenti parte del gruppo LVMH (così si chiama la mega conglomerata del lusso di Arnault) la cui sigla nelle prime due lettere sta per "Louis Vuitton", ma nelle seconde due allude a "Moet Hennessy". E infatti non si contano i brand di Champagne, Cognac, vodka, Sauternes e distillati presenti nel portafoglio di maison del gruppo. In questo contesto si va ad inserire il primo ristorante Vuitton italiano. Auguriamoci conservando identità milanese pur in uno scenario fortemente internazionale. "Intanto" rassicura Beccari al Sole 24Ore "apriamo anche quest'anno il nostro bar a Taormina in questi giorni".

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