Attentato in Congo, l'esito dell'autopsia su Attanasio e IacovacciMiressi,Campanella Ceccon, Conte Bonin e Frigo si arrendono soltanto a Usa e Australia. Prima medaglia azzurra in piscina, la terza di giornata Dal nostro inviato Stefano Arcobelli 27 luglio 2024 (modifica alle 23:51) - PARIGI Pronti, via. La medaglia del cuore. Un bronzo da veri moschettieri delle acque: scendiamo di un gradino ma restiamo sul podio olimpico della 4×100 stile libero ai Giochi, confermandoci la squadra sempre presente sul podio. Peccato per alcune frazioni che avrebbero potuto consentirci di andare più veloci come la prima frazione di Alessandro Miressi da 48″04, ma anche ai grandi può succedere, e intanto questa Italia va, cede solo l’argento all’Australia mentre gli Usa di Dressel restano imprendibili per tutti (e Caeleb fa l’ottavo oro). Per l’Italia sicuramente la differenza l’hanno fatta Thomas Ceccon in seconda frazione che ha portato l’Italia dal settimo posto in 47″44 e naturalmente l’ultima di Manuel Frigo, che grazie al suo strepitoso 47″06 ha bruciato la Cina campione del mondo. Bravo anche Paolo Conte Bonin in terza frazione. super Martens— Ottimo il lavoro dello staff, in mattinata avevano contributo anche Leonardo Deplano e Lorenzo Zazzeri, che c’era a Tokyo per l’argento. La prima sessione di finali comincia con le semifinali dei 100 farfalla donne: Gretchen Walsh ha viaggiato sotto il suo mondiale di 55″18 (25″29) ma nell’ultima bracciata ha mancato il bis fermandosi al record olimpico di 55″38 (25″29): anche stavolta ha cancellato dall’albo il limite della svedese Sarah Sjostrom per l’oro di Rio (55″48). L’altra americana Torri Huske nella seconda semifinale tocca in 56″ netto. Il primo oro in piscina è storico nei 400 sl: perché a vincerlo è il tedesco Lukas Martens, 22 anni, che in piscina conquista un titolo atteso in patria dall’88 di Micahel Gross (Wellbrock lo aveva vinto a Tokyo ma nel fondo). Un trionfo non baciato dal record mondiale che resta al tedesco Paul Biederman in 3’40″07 e resta anche il più longevo a livello maschile. Martens, che si allena a Magdeburgo, sale sul podio in 3’41″78 (dopo aver fatto passaggi tutti sotto il record di 52″01, ‘148″40, 2’45″26) con l’australiano Winington e il sudcoreano Kim Woomin, che per protesta ieri ha lasciato il Villaggio. Titmus si ripete — Ariarne Titmus ha vinto di forza, di astuzia, di esperienza sulla diciassettenne Sumer McIntosh. Anzi, si è confermata nei 400 sl come solo l’americana Martha Norelius nel 1920 e 24 proprio a Parigi: a Titmus è mancato solo il record del mondo, che è già suo in 3’55″38, ma era troppo importante vincere, non rischiare essendo assediata da una corsia dall’americana Katie Ledecky (bronzo e undicesima medaglia in carriera), autrice di 4’00″86, e dall’altra dalla canadese d’argento autrice di 3’42″21. La ragazza di Tasmania, ventitreenne allenata dal sudafricano Dean Boxall, è passata in 56″92, 1’56″97, 2’56″02 per toccare in 3’57″49. E ora i 200… martinenghi in finale— Nei 100 rana l’inglese Adam Peaty, a caccia del tris d’oro mai riuscito ai Giochi, ha il miglior tempo di 7 centesimi sul tricampione mondiale cinese Qin, terzo è Kamminga, sesto è Nicolò Martinenghi che ha gareggiato e preso le misure a fianco di Peaty. Allo spareggio un ottimo Ludo Viberti autore di 59″38, che poi purtroppo ha perso la sfida a due con il tedesco Imoudu. La staffetta femminile 4×100 sl è ottava in 3’36″51, si peggiora dal 3’36″28 del mattino e non si avvicina al record italiano del quartetto Pellegrini di Rio, che fu sesto con record italiano di 3’35″90. Trionfa l’Australia col record olimpico. Nuoto e Tuffi: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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