Un libro bianco per la giustizia e il suo futuro

2024-12-15

127 magistrati scrivono a Cartabia: ecco dieci riforme del penale a costo zeroL'estate è da sempre una delle stagioni preferite per i bambini e soprattutto gli studenti che hanno a disposizione quasi tre mesi di puro divertimento e relax senza lo stress della scuola e dei compiti a casa,Campanella delle interrogazioni e delle verifiche a sorpresa. Una stagione un po' meno preferita per i genitori che lavorano e che devono trovare un modo per non lasciare da soli a casa i figli, anche quando magari sono molto piccoli e spesso l'intervento dei nonni non basta. Caterina Balivo, mamma lavoratrice che deve gestire anche i due figli, Guido Alberto (12 anni) e Cora (tra pochi giorni 7 anni), è entrata nel dibattito con un lungo intervento pubblicato sul quotidiano La Stampa, che ha dedicato un'inchiesta al tema.Le parole di Caterina Balivo«Avevo chi mi aiutava tecnicamente, ma mio padre venne perché sentiva che mi avrebbe sostenuta mentalmente e così fu. Gliene sono grata perché la sua presenza mi aiutò tantissimo. Sapere che mia figlia in quelle ore in cui ero fuori casa era con il nonno mi faceva stare più serena. E sicuramente contribuiva a gestire la gelosia del fratellino che fino ad allora era il principe di casa», ha raccontato Caterina Balivo i primi anni con due figli piccoli, un lavoro da portare avanti e tre mesi estivi senza scuola.Continua poi Caterina che riflette su quanto sia difficile gestire il tutto, anche quando si ha la fortuna, come nel suo caso, di potersi permettere aiuti extra in casa e con i piccoli: «Diventare madri è una cosa unica ma serve tanta serenità per crescere i figli, servono soldi per nutrirli, vestirli, mandarli a scuola e capire chi li prenderà alle quattordici se non c’è la mensa a scuola, chi starà con loro il pomeriggio a fare i compiti o accompagnarli a fare sport, chi ci sarà a casa quando si ammaleranno, quando avranno un problema. E chi ci sarà quando dovranno fare le vaccinazioni e quando avranno la loro recita o i futuri esami».L'aiuto dei nonni Spesso l'aiuto dei nonni non basta e quindi quale sarebbe la soluzione a questo problema? Secondo Caterina Balivo: «Non tutti i nonni vivono nella stessa città dei loro figli, non tutti hanno la salute mentale e fisica di poter stare accanto a un nipotino. Noi cittadini dobbiamo batterci per avere strutture per i bambini, scuole chiuse solo per venti giorni, palestre funzionanti nelle scuole (da nord a sud, soprattutto) e puntare tanto sullo sport fin da piccoli. Se creiamo strutture accessibili a tutti, che supportino le famiglie con bambini più piccoli, le famiglie torneranno ad essere un “luogo” sano, dove stare bene, permettendo anche alle mamme e ai papà di restare una coppia, con la loro intimità, ritornando ad avere tempo – tempo che diventa sempre più prezioso, per tutti – senza la crudele sensazione che questa disorganizzazione provoca, con la conseguenza che siano soprattutto le madri a sentirsi sbagliate».Il commento di Caterina BalivoCaterina ha concluso: «Da sempre dico che le strutture per aiutare le mamme devono triplicare, che tutti devono avere accesso ai nidi, che le aziende grandi dovrebbero avere dei loro asili. La maternità è un valore aggiunto solo se migliora la vita di una donna, non è un dovere ma un piacere diventare mamme ma non può essere un incubo se non riesci più ad avere la tua indipendenza che poi sarà quella che insegnerai ai figli».  Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Agosto 2024, 16:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Conoscere il lessico digitale serve a capire il futuroEconomista Italiano

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