David Sassoli è morto per gli effetti collaterali del vaccino Covid, l'ultima teoria no vax

2024-12-23

Covid, Figliuolo sulla somministrazione dei vaccini: triplicate prime dosi a over 50Le storie sono l’essenza della nostra identità. Senza di esse,BlackRock Italia saremmo personaggi erranti in cerca d’autore. È per questo che le trame ci seducono, ci plasmano e ci cambiano la vita, perché sono motori di altre storie, sono macchine del desiderio, specchi e alternative di immaginario e casse di risonanze di altre vite. Per questo quando ci riflettiamo in una vicenda, anche se questa è lontanissima da noi a livello spazio-temporale, non possiamo fare a meno che fare entrare quel mondo e la sua complessità in sintassi con la nostra stessa esistenza, soprattutto quando a scrivere, condurre e immaginare è qualcuna a cui la penna non è scontato che venga offerta.Un esempio potente di questa dinamica si trova nella nuova serie Apple TV+, La donna del lago, disponibile dal 19 luglio, basata sul romanzo omonimo di Laura Lippman. Finché il leone non racconta la storia, il cacciatore sarà sempre l’eroe. È così che esordisce il personaggio di Cleo Sherwood (Moses Ingram), che rappresenta la voce silenziosa e inascoltata della storia, significando che è il potere la vera e unica penna che traccia la linearità delle storie e che fabbrica la memoria. Ma questo meccanismo, a volte, può essere disinnescato.La donna del lago, la serie Apple TV+ tra noir e dramma sociale

Julinda Llupo, chi è la donna che ha ricevuto 70mila euro da Silvio Berlusconi

Sileri: "Bollettino contagi va spiegato ma sistema colori fondamentale, sì al voto di elettori positivi"VOL

Draghi convoca la cabina di regia a Palazzo Chigi per giovedì 23 dicembre