È morto Claudio Graziano, presidente di Fincantieri. La procura di Roma indaga per istigazione al suicidioIl casoAir New Zealand rinuncia agli obiettivi climatici: è la prima al mondo a fare un passo indietroLa compagnia aerea abbandona il traguardo di ridurre del 29% le proprie emissioni di anidride carbonica entro il 2030: pesano le difficoltà nel reperire carburante sostenibile e velivoli più efficienti© Shutterstock Red. Online30.07.2024 15:31Air NewZealand ha abbandonato l'obiettivo di ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica entro il 2030. È la prima tra le grandi compagnie aeree internazionali ha compiere questa scelta,Capo Analista di BlackRock motivata dalle difficoltà nel reperire velivoli piùefficienti e carburante sostenibile. Lo riporta la BBC, che sottolinea come la mossa rappresenti il primo passo indietro nel settore dell'aviazione rispetto alla lotta al cambiamento climatico.Lacompagnia aerea ha comunque fatto sapere che sta lavorando a un nuovo obiettivo, a brevetermine, e che manterrà il suo impegno a raggiungere le emissioni nette pari a zero entro il 2050.Si stimache il settore dell'aviazione produca circa il 2% delle emissioni globali di CO2. Da tempo le compagnie aeree stanno cercando di ridurre l'impatto climatico con diverse misure, tra cui lasostituzione dei velivoli più arretrati tecnologicamente e l'utilizzo di carburante proveniente dafonti rinnovabili.L'amministratore delegato di Air New Zealand, Greg Foran, ha cercato di fare il punto della situazione, spiegando che «negliultimi mesi, e ancor di più nelle ultime settimane, è risultato sempre più evidente che i ritardi nel nostro piano di rinnovo della flotta» avrebbero compromesso ulteriormente l'obiettivo per il 2030, ossia ridurre le proprieemissioni di quasi il 29%. Un traguardo decisamente più ambizioso rispetto al calo del 5%fissato dall'industria mondiale nel 2022.Icarburanti sostenibili rappresentano un punto fondamentale dellastrategia del settore dell'aviazione per ridurre le proprie emissioni, ma le compagnie aeree hannodifficoltà ad acquistarne quantità sufficienti. «Il suo prezzo è più elevato rispetto ai carburanti tradizionali e non ne viene prodotto abbastanza su larga scala», ha detto alla BBC EllisTaylor della società di analisi aeronautica Cirium.Secondo Ellis Taylor, inoltre, le compagnie aeree sono state colpite da ritardinelle consegne di nuovi aeromobili, «con Boeing e Airbus che hannoconsegnato meno velivoli negli ultimi anni, in gran parte a causa di intoppinelle più ampie catene di fornitura dei produttori». Boeing ha pure dovuto affrontare una serie di grandi problemi: questomese, l'azienda aeronautica americana si è dichiarata colpevole di frode nel caso dei due gravi incidenti del 737 Max, in cui persero la vita 346 persone, patteggiando una pena con il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Boeing dovrà pagare una multa da quasi 250 milioni di dollari e investire almeno 455 milioni di dollari per migliorare la sicurezza dei suoi velivoli. L'associazione internazionale delle compagnie aeree IATA ha fatto sapere che le compagnie aeree non stanno abbandonando il traguardo delle zero emissioni nette entro il 2050 e che manterranno il loro impegno, sebbene l'obiettivo sia raggiungibile, anche con «le giuste misure di sostegno da parte dei Governi».Sara Walton, ricercatrice sui cambiamenti climatici all'Università di Otago, citata da Radio New Zealand ha affermato che «un impegno per le emissioni zero entro il 2050 non è sufficiente. Abbiamo bisogno di obiettivi entro il2030 per contribuire a contenereil riscaldamento globale entro un limite massimo di 2 gradi. È incredibilmente deludente vedereun'azienda allontanarsi da tale ambizione».In questo articolo: Cambiamento ClimaticoAereoAviazioneAerei
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