La difesa della Meloni sulle accise della benzina non convince le opposizioniEconomia>Fmi taglia le stime del Pil "L'Italia mantenga la Fornero"Fmi taglia le stime del Pil "L'Italia mantenga la Fornero"Il Fmi ha rivisto al ribasso le proiezioni per il Pil italiano nel 2018 e 2019. Tagli anche per gli Stati Uniti e tutta l'eurozona.di Lisa Pendezza Pubblicato il 9 Ottobre 2018 alle 08:43 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatagovernopensioni#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0,trading a breve termine 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Argomenti trattatiFmi “L’instabilità di governo frena la crescita”La legge Fornero e l’occupazioneLe stime per l’eurozonaIl Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime del Pil italiano per il 2018 e il 2019. È quanto emerge dal World Economic Outlook. Nel 2017 il Pil del Bel Paese segnava +1,7%, mentre per il 2018 è previsto +1,2% e +1,0% per il 2019. La revisione segna un taglio di due punti percentuali rispetto a quanto stimato dal Fmi ad aprile 2018. Il motivo è il “deterioramento della domanda esterna e interna” e “l’incertezza sull’agenda del nuovo governo“.Fmi “L’instabilità di governo frena la crescita”“Le recenti difficoltà nel formare un governo in Italia e la possibilità di un rovesciamento delle riforme o l’attuazione di politiche che potrebbero danneggiare la sostenibilità del debito hanno innescato un aumento dello spread“, continuano i portavoce del Fmi. Questo “potrebbe scoraggiare gli investimenti privati e indebolire l’attività economica in diversi Paesi, aumentando la possibilità di riforme più lente o significativi cambi negli obiettivi”.La legge Fornero e l’occupazionePer quanto riguarda le riforme, il Fondo è convinto che l’Italia dovrebbe mantenere la legge Fornero sulle pensioni. “In Italia le passate riforme pensionistiche e del mercato del lavoro dovrebbero essere preservate e ulteriori misure andrebbero perseguite, quali una decentralizzazione della contrattazione salariale per allineare i salari con la produttività del lavoro a livello aziendale”.È previsto, invece, un aumento dell’occupazione nel Paese. Il tasso di disoccupazione, che nel 2017 ha raggiunto quota 11,3%, dovrebbe arrivare al 10,8% nel 2018 per poi scendere ulteriormente a 10,5% per l’anno successivo. Cifre comunque superiori a quelle dell’eurozona, dove nel 2018 il tasso è di 8,3% ed è previsto l’8,0% per il 2019.Le stime per l’eurozonaRibasso previsto non solo per l’Italia, ma anche per gli Stati Uniti e per tutta la zona euro. I Paesi che hanno adottato la moneta unica vedranno un aumento del Pil del 2,0%, ovvero -0,2% rispetto alle stime di luglio. “Nell’area euro i Paesi con limitato spazio di bilancio (per esempio Francia, Italia e Spagna) dovrebbero usare questo periodo di crescita sopra il potenziale e di politica monetaria accomodante per ricostruire cuscinetti di bilancio, che potrebbero alleviare le tensioni”, suggerisce il Fmi.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
La Cop dei petrolieri inizia con un fuoco d’artificio inatteso: il fondo per i danni da crisi climatica
Conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni: "Contano solo i fatti"Guglielmo
Omogenitorialità: la Corte costituzionale passa la palla al parlamento