L'Italia, insieme ad altri otto Stati Ue, non ha firmato testo sui diritti LgbtIncrementare il numero dei locali a disposizione in cui celebrare i matrimoni civili. È questa l’intenzione che il Campidoglio ha dichiarato di voler perseguire approvando un apposito provvedimento in aula Giulio Cesare.Quintuplicare le sale disponibiliAd oggi le “sale matrimoni istituzionali” del comune,Campanella già a disposizione, sono appena 4. L’assemblea capitolina ha dato mandato alla Giunta Gualtieri di avviare una ricognizione al fine di portare l’offerta, in un prima fase, a 20 sale: cinque volte di più di quante ce ne siano ora. Per farlo, si dovrà puntare sugli immobili di proprietà dell’amministrazione ma anche di altri soggetti pubblici, da individuare attraverso un apposito bando.Il personale necessario e l'apertura ai privatiPerché l’operazione abbia successo, è necessario reperire anche altro personale. “Servono tre messi comunali per officiare un matrimonio civile – ha ricordato il presidente della commissione turismo Mariano Angelucci, primo firmatario della proposta – per questo diamo mandato al dipartimento risorse umane di fare una ricognizione e di trovare nuovo personale da poter dedicare a questo settore che vogliamo sviluppare”. In prospettiva, ha spiegato il consigliere capitolino, si potrebbe aprire anche al settore privato, con offerte da selezionare tramite appositi bandi.Il settore del wedding tourismIl provvedimento prevede anche l’istituzione di un portale istituzionale da dedicare alla celebrazioni da svolgere nelle sedi capitoline. “Il settore dei matrimoni è in crescita ma Roma non si è ancora organizzata per cogliere questa opportunità” ha dichiarato Angelucci. Secondo l’osservatorio italiano ‘destination wedding tourism”, in Italia prima della pandemia erano stati organizzati più di 9mila matrimoni di sposi provenienti dall’estero, con un fatturato stimato di 486milioni di euro.Il potenziale economico dell'operazione“La nostra città ha una difficoltà sulla spesa corrente. Il settore dei matrimoni garantirà forti entrate per le casse del comune, risorse da riservare in parte per il personale che deciderà di lavorare nel settore e poi anche nella promozione della città stessa in chiave turistica – ha ricordato il primo firmatario della proposta - C’è un potenziale bacino di migliaia di cittadini romani e stranieri che possono essere interessati a sposarsi nella Capitale e noi vogliamo dare loro la possibilità di farlo”. Prima, però, vanno individuati i luoghi dove celebrare il rito civile.
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