Iran, treno deragliato vicino a Tabas: almeno 10 morti e 50 feriti

2024-12-03

Il Miur apre un fascicolo di approfondimento sul caso di Cloe BiancoAlessandra De Tommasi Alla vigilia delle vacanze i viaggi s’intensificano,Campanella di piacere e – come nel mio caso – di lavoro. Un giornalista non dovrebbe mai scrivere in prima persona a meno che le sue avventure non siano di monito o di aiuto ai lettori, come in questo caso.Sono passati dieci giorni (dieci!) da un viaggio con scalo internazionale durante il quale è stato smarrito il bagaglio da KLM. L’ultima risposta della compagnia, ricevuta venerdì probabilmente da boot, dice che neppure l’acqua verrà rimborsata per il disagio subito. Quale? Semplice, a mezzanotte all’aeroporto d’arrivo sono rimasta oltre un’ora e mezza a vedere il rullo girare a vuoto con la luce lampeggiante verde che indicava il movimento e l’arrivo di altri bagagli. Stremata dalla stanchezza di un viaggio iniziato all’alba, ho chiesto dove fosse la valigia. L’addetta – come se fosse la cosa più naturale del mondo – mi ha letto un elenco con il mio nome, dicendo che la valigia era in un’altra capitale europea. Quindi nelle ore tra il primo e il secondo aereo nessuno ha pensato d’imbarcarla in un altro volo. La compagnia KLM non comunica niente, l’orologio corre e, impossibilitata dall’orario a prendere il treno, prendo un taxi. Altre volte mi hanno perso la valigia – una con il diploma di laurea – ma le altre compagnie non hanno fatto nessun problema a rimborsare i generi di prima necessità, elencati peraltro in un’altra mail automatica.Il serissimo danno nasce anche da una seconda questione: in poche ore avrei preso un treno per lavoro e il contenuto della valigia mi serviva per questioni professionali. Avrei speso una settimana altrove per impegni di lavoro senza quello che avevo portato o comprato, medicine incluse, tutte nella valigia persa.Spiego tutto nei moduli standard sul sito, di quelli alla “le faremo sapere” che finiscono nel pianeta del bradipo di Zootropolis o in uno sketch de I soliti idioti («Siamo subito da lei»). Peccato che niente di questo faccia ridere.Mi appello a chi per lavoro si occupa dei rapporti tra la stampa e la compagnia chiedendo informazioni: una settimana di rimbalzi. Nel frattempo un mio amico ha passato giorni interi blindato in casa mia aspettando la valigia con orari intorno alle 11 di notte. Ogni appuntamento è stato inevaso fino all’ultimo, in cui ci si batte il cinque da soli per la professionalità e si aggiunge quella che io ho scritto sui social più volte chiamandola MOLESTIA perché su Whatsapp per fare lo splendido – come si dice a Roma – manda anche il bacino come emoticon. Per me vuol dire tante cose: oltre il danno la beffa, avance non richieste né gradite e una reazione fuori luogo che suona ancora come una presa in giro. Una delle decine in questi giorni di attesa. Nei tempi del #metoo una donna deve parlare e condividere i momenti in cui viene messa a disagio, perché il disagio inizia da piccolezze e arriva ai femminicidi. Non parlo del mio caso, ma di una consapevolezza che io per prima non avevo prima del #timesup.Nel frattempo KLM manda email automatiche del genere “il tuo bagaglio è in viaggio” (senza di me), “il tuo bagaglio è arrivato a destinazione” (quanta professionalità!) e via dicendo. L’ultima dall’assistenza clienti recita queste parole (sintetizzo): «Non posso accettare le spese relative a cibo e bevande come spese necessarie» e «perdita di giornate o ore lavorative, stress, disagio e simili, a seguito di un incidente bagaglio».La completa e totale indifferenza di una compagnia che si considera "seria" (lo è di certo nelle tariffe) nei confronti di un essere umano, un cliente è a dir poco sconcertante. E poi arriva la stoccata finale, come se fosse il passeggero ad essere un po’ troppo permalosetto: «Mi auguro potremo nuovamente accoglierla a bordo dei nostri voli, con la speranza che in futuro tutto potrà essere di suo gradimento». Ogni parola della mail è passivo-aggressiva e rappresenta una micro-aggressione con cui KLM pensa di farla franca.Ho scritto la disavventura sui social miei e della compagnia perché anche una low cost ha la dignità di offrire uno spazzolino a chi rimane letteralmente a terra. Provando a indovinare, questa non sarà la puntata conclusiva di questa serie horror ma è un monito per i passeggeri a tutelarsi, a conoscere i propri diritti, a rivolgersi ad associazioni dei consumatori e a un legale. Le compagnie vengono lautamente pagate per il loro servizio e quando sbagliano devono prima scusarsi e poi risarcire. Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Luglio 2024, 21:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Parigi, studente italiano in Erasmus travolto e ucciso da un pirata della strada  

Schianto contro un molo della nave da crociera più lunga del mondoEconomista Italiano

Cos'è la sentenza Roe vs Wade, che per 70 anni ha sancito il diritto all'aborto negli Usa