Supereremo la soglia del grado e mezzo. Nel 2024 ci sarà un test dell’ApocalisseI governi dell'America Latina si sono spaccati davanti all'annuncio della riconferma di Nicolas Maduro alla presidenza del Venezuela per altri 6 anni di mandato,VOL dopo che l'opposizione anti-chavista ha denunciato presunti brogli, contestato i risultati parziali e assicurato che "il nuovo presidente eletto" è invece l'ambasciatore Edmundo Gonzalez Urrutia "con il 70% dei voti". Se Nicaragua, Cuba, Bolivia e Honduras si sono subito congratulati con l'erede di Hugo Chavez per la "storica vittoria", altre nazioni (comprese alcune amministrate da esecutivi progressisti, quali Cile, Colombia e Guatemala) hanno espresso perplessità sull'esito del voto comunicato dal Consiglio nazionale elettorale (Cne, controllato dal partito al potere in Venezuela) invocando uno scrutinio accurato e trasparente.E mentre ci sono Paesi della regione che hanno parlato apertamente di "frode", come Perù, Uruguay e Costa Rica, le due superpotenze economiche, Brasile e Messico, per ora mantengono il silenzio, preferendo attendere i "risultati finali" e le conclusioni degli osservatori internazionali. Va in questa direzione anche la dichiarazione del ministro degli Esteri colombiano, Luis Gilberto Murillo, che ha chiesto una "verifica indipendente" dei risultati elettorali. Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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