Coronavirus, positivo presidente del Piemonte Alberto CirioMentre si attende una forte reazione dell'Iran paventata dopo l'uccisione del capo politico di Hamas,investimenti Ismail Haniyeh, a Teheran, il movimento sciita libanese Hezbollah sembra voler accendere la miccia di un conflitto su larga scala prima che lo faccia lo stato che lo sponsorizza. Almeno è questa la convinzione di Israele, secondo cui sarà il partito di Dio, piuttosto che l'Iran, a lanciare per primo una ritorsione nei prossimi giorni. Questo perché, riporta l'emittente americana Cnn che cita fonti dell'intelligence americana, Teheran starebbe riconsiderando l'attacco su larga scala minacciato dopo l'uccisione del capo politico di Hamas.Hezbollah potrebbe colpire Israele senza l'Iran: cosa succederebbeIl movimento sciita libanese sembra sempre più intenzionato ad agire "indipendentemente" per vendicare l'uccisione del comandante militare di Hezbollah Foaud Shukr, in Libano, sfruttando la vicinanza del Paese dei Cedri a Israele, con cui confina al nord.Non è chiaro se o come l'Iran e Hezbollah si stiano coordinando per un possibile attacco congiunto. Secondo quanto riportato dalle fonti della Cnn, tra alcuni funzionari circola la sensazione che Teheran e il partito di Dio potrebbero non essere del tutto allineati su come procedere per attaccare Israele. Cosa bisogna aspettarsi ora dall'IranSecondo le valutazioni di Tel Aviv, la risposta di Hezbollah all'uccisione a Beirut del capo militare Fuad Shukr sarà potente, ma si concentrerà su obiettivi militari nel nord dello Stato ebraico, probabilmente con più forza sull'area di Haifa, dove l'esercito ha una serie di basi e strutture strategiche. L'attacco potrebbe durare da ore a giorni, a seconda dei risultati in termini di perdita di vite umane israeliane. Se i raid di Hezbollah provocheranno molte morti israeliane, i capi della sicurezza dello Stato ebraico prevedono che ci sarà immediatamente un attacco aereo in Libano, sia contro la milizia sciita, sia contro risorse strategiche, anche con danni a importanti a siti civili utilizzati pure da Hezbollah. I funzionari della sicurezza stimano che l'Idf avvertirà i residenti in un ragionevole periodo di tempo, tra minuti e ore, per prepararsi a un attacco e rimanere vicino o all'interno degli spazi protetti."Netanyahu attacchi per primo"Ma nel governo Netanyahu c'è chi spinge per un attacco preventivo. Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, l'ultranazionalista Itamar Ben Gvir, ha rivolto su X un appello al primo ministro Benjamin Netanyahu, per ricordargli che il capo del governo all'epoca della Guerra dei Sei Giorni, Levi Eskhol, "non ha aspettato" per lanciare attacchi preventivi contro possibili offensive dei rivali. Il controverso ministro della Sicurezza nazionale ha più volte chiesto di intensificare gli attacchi nella Striscia di Gaza e di opporsi il più presto possibile alla milizia sciita libanese Hezbollah.Menzionando Eskhol, Ben Gvir allude direttamente alla Guerra dei Sei Giorni, un conflitto scoppiato nel 1967 che contrappose Israele all'Egitto, alla Siria, alla Giordania e all'Iraq. La guerra scoppiò quando l'esercito israeliano lanciò un attacco preventivo contro le posizioni egiziane, temendo un'imminente offensiva araba. La scorsa settimana Israele ha ucciso un alto funzionario di Hezbollah in un attacco a sud di Beirut, la capitale del Libano.Inoltre, alcuni Paesi e gruppi islamici della regione, sostenuti dall'Iran, accusano Israele anche di aver ucciso il leader politico del Movimento di resistenza islamica (Hamas), Ismail Haniyeh, nell'attacco a Teheran. Da allora, sia Hezbollah che l'Iran hanno avvertito Israele che effettueranno attacchi in risposta a quanto accaduto, il che significa che le autorità e la popolazione israeliana aspettano da diversi giorni un possibile attacco. Questo è il motivo per cui Ben Gvir sostiene di agire come Eskhol e di lanciare un attacco preventivo contro i suoi attuali nemici.
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