Migranti, morte tre bambine in un naufragio al largo di ChiosMentre il Governo esulta per la felice conclusione della vendita del 41% di ITA Airways alla compagnia di bandiera tedesca Lufthansa,VOL i sindacati sono alle prese con quello che sarà il futuro di oltre 2mila lavoratrici e lavoratori rimasti a casa. La cassa integrazione scadrà il 31 ottobre 2024, ma sono già stati comunicati i licenziamenti collettivi. Per questo dalla Cgil alla Cisl, dalla Uil alla Confederazione Unitaria di Base, l'appello è unitario: "Prorogare la Cig di un altro anno". Licenziamenti ex AlitaliaIn totale, andando sui numeri esatti, sono 2.245 gli ex dipendenti Alitalia attualmente in cassa integrazione e - al netto di ulteriori assunzioni e pensionamenti - destinati al licenziamento. Il grosso, cioè 2.198 unità, provengono dalla ex compagnia di bandiera italiana. Una parte residuale, 47, da Alitalia City Liner, compagnia regionale sussidiaria fondata nel 2006 con sede a Fiumicino. Almeno il 70% di questa platea di precari risiede tra Roma e il resto del Lazio. I sindacati chiedono più cassa integrazioneIl segretario nazionale di Uiltrasporti, Ivan Viglietti, sottolinea l'importanza di una proroga della cassa integrazione: "Lo abbiamo già chiesto al Governo - conferma - perché già sapevamo che non si sarebbe riusciti ad assorbire tutti coloro rimasti fuori da ITA Airways". Con la fine di Alitalia, infatti, la nuova compagnia posseduta al 100% dal Governo italiano non ha riassunto tutti gli ex dipendenti, come non sono riuscite a farlo (almeno per ora) le due società che si sono divise i servizi prima in capo ad Alitalia: Atitech e Swissport. Prosegue Viglietti: "La proroga di un anno della Cig per noi è necessaria anche per l'assurdo ostruzionismo della Commissione Europea al piano di vendita di ITA, che ha comportato un anno di ritardo nei piani di crescita delle imprese. Tra l'altro diversi lavoratori stanno per maturare i requisiti per la pensione, diamo loro il tempo di arrivarci serenamente". Come ricorda però ancora Viglietti di Uiltrasporti "mancano ancora i piani di formazione e ricollocazione. Ci sono 250 lavoratrici e lavoratori aderenti, ma non è partito nulla e per questo avremo un incontro con il ministero del Lavoro". L'ultimo volo di Alitalia. Che fine faranno i duemila lavoratori di RomaNon è per niente positiva l'aria nemmeno in Cgil. Fabrizio Cuscito, coordinatore nazionale trasporto aereo di Filt Cgil, nei giorni scorsi dichiarava così: "A pochi giorni dal matrimonio tra ITA e Lufthansa sono partite le procedure di licenziamento. Coloro che erano rimasti fuori, per i quali la Cig scadrà il 31 ottobre. E' indispensabile prorogare la cassa integrazione finché i lavoratori non saranno totalmente riassorbiti dalla nuova compagnia".Il graduale assorbimento per servizi a terra e manutenzioneCome spiega Stefania Fabbri della Fit Cisl Lazio, la situazione del ritorno a lavoro degli ex Alitalia è ancora in itinere e ci sono dei passaggi ancora da compiere nei prossimi mesi: "Come è noto, il vecchio perimetro di Alitalia è stato suddiviso in tre blocchi - premette la sindacalista - cioè assistenza a terra, manutenzione e volo. Il primo servizio è stato rilevato da Swissport Italia (la compagnia svizzera che, però, a oggi è fuori dal bando per il rinnovo del servizio e attende l'esito del ricorso al Tar, ndr), il secondo da Atitech, il terzo era diventato ITA Airways. Per quanto riguarda Atitech, è stato siglato un accordo che prevede la graduale ricollocazione e riassunzione di tutto il personale idoneo, quindi al netto di coloro che hanno maturato i requisiti pensionistici. Per quanto riguarda Swissport, c'è un accordo siglato a luglio 2022 al quale si sta dando seguito, a oggi ci sono tra le 2 e le 300 persone fuori che saranno gradualmente richiamate in servizio e ci aspettiamo che un nucleo di 25 lo sarà entro fine 2024". De Santis (LcR): "Crisi occupazionale e sociale su Roma"A cercare di accendere un faro sul destino di queste lavoratrici e lavoratori è anche la politica. Dal Campidoglio il capogruppo della Civica Raggi ed ex assessore al personale, Antonio De Santis, esprime solidarietà: "Nonostante l'acquisizione della compagnia di bandiera da parte di Lufthansa - scrive in una nota - e prospettive di solidità aziendale sempre più certe, circa 2.500 lavoratori sono stati interessati dall'avvio delle procedure di licenziamento da parte dell'attuale amministrazione straordinaria. Una scelta, quella di Alitalia, ancora più incomprensibile di fronte alla forte crescita che sta interessando il settore del trasporto aereo e che, al contrario, faceva presupporre al reintegro nel breve-medio periodo come richiesto da quegli ex dipendenti che non solo non saranno riassunti, ma ai quali verrebbe anche negato il prolungamento della Cassa integrazione straordinaria". "Tra le fila del Governo Meloni - prosegue il consigliere - regna il più totale e imbarazzante dei silenzi e la questione lavoro, più in generale, non sembra essere una priorità nell'agenda politica di questo Esecutivo. Chiediamo, altresì, al Sindaco di farsi promotore verso le istituzioni nazionali competenti delle ragioni di Roma Capitale che sarebbe investita delle maggiori ricadute di una crisi occupazionale e sociale, così come fece Virginia Raggi in più occasioni, anche convocando le parti sociali".
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