Afghanistan, il generale McKenzie: “Se potesse l’Isis attaccherebbe con un aereo”L'algerina conquista il titolo olimpico,investimenti disputando due riprese solide e una di gestione. Nulla da fare per la campionessa mondiale in carica Salvatore Malfitano 9 agosto 2024 (modifica alle 23:32) - MILANO Imane Khelif. AFP È stato l'oro della consapevolezza, per Imane Khelif, che si aggiudica tutte e tre le riprese della finale di pugilato femminile, categoria 66 kg, contro la cinese Yang, campionessa mondiale in carica. Ma nemmeno lei ha potuto nulla in un match disputato con grande attenzione dall'algerina, che non ha sbagliato praticamente nulla. Yang comincia con un piglio più arrembante la prima ripresa, è molto più mobile e punta a sfiancare la rivale e riuscendo a gestire in difesa i tentativi dell'algerina sfruttando la grande mobilità del torace. Tuttavia, nella seconda parte della prima ripresa Khelif ha bucato la guardia avversaria piazzando due colpi pesantissimi che le valgono il 5-0. In avvio del secondo round, l'algerina va nuovamente a segno con un sinistro molto violento al volto. I colpi più leggeri della cinese, che manda a bersaglio un paio di ganci, non cambiano l'inerzia del match. gestione— Forte già dei due verdetti a favore, Khelif disputa una terza ripresa di gestione. Tiene la guardia bassa e si sposta per tutto il quadrato, risultando di fatto anche provocatoria, va a segno con un destro e di fatto ipoteca la medaglia più preziosa, che i giudici le assegnano all'unanimità. Un epilogo decisamente meritato per quanto visto sul ring, al netto della polemica che ne ha caratterizzato il percorso olimpico dopo il ritiro di Angela Carini agli ottavi di finale. Pugilato: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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