Sentenza ergastolo ostativo, Di Maio: "Rischio di liberare i boss"

2024-12-06

Moscopoli dopo Report: scoppia il caos nella politicaMilano,investimenti 23 lug. (askanews) – Seguire l’esempio di Londra, Parigi, Lione e Basilea introducendo una “tariffazione fortemente differenziata della sosta stradale a seconda della dimensione del veicolo, finalizzato a disincentivare l’utilizzo in ambito urbano di veicoli particolarmente ingombranti”, prevedendo una maggiorazione pari al doppio o al triplo di quanto paga un’auto ordinaria. Lo chiede una mozione dei consiglieri comunali milanesi Enrico Fedrighini (Misto), Angelica Vasile (Pd), Carlo Monguzzi (Europa Verde), Rosario Pantaleo (Pd), Marco Fumagalli (Lista Sala), Gabriele Rabaiotti (Lista Sala), Simonetta D’Amico (Pd). Il provvedimento, che sarà discusso dopo la sessione di bilancio del Consiglio comunale intorno alle fine di luglio, prevede così di generare contestualmente risorse da destinare “al potenziamento della rete di trasporto pubblico ed alla realizzazione di itinerari ciclabili protetti e di intersezioni sicure con semaforizzazione differenziata per veicoli a motore, ciclisti e pedoni”. L’obiettivo è impegnare sindaco e giunta “a programmare una adeguata maggiorazione della tariffazione della sosta su strada (da due a tre volte la tariffa ordinaria in ogni ambito di sosta interessato) che dovrà riguardare tutti i veicoli privati per trasporto passeggeri, indipendentemente dalla residenza o domiciliazione del proprietario, a partire da un peso superiore alle 1,6 tonnellate con motore termico o elettrico”. Oltre al peso del veicolo, secondo i promotori della mozione ulteriori elementi per definire la tariffazione maggiorata della sosta potranno riguardare: le dimensioni del veicolo; il tempo di stazionamento del veicolo; l’area urbana di utilizzo dello spazio pubblico di sosta (Centro città/Periferia). “Lasciamo agli uffici una valutazione tecnica, ma vogliamo una norma che non escluda come a Parigi i residenti e neanche gli utilizzatori di auto elettriche di grosse dimensioni perché dobbiamo uscire dal luogo comune che l’auto elettrica sia un bene a prescindere” ha commentato Fedrighini riferendosi a una ricerca di Arpa e Ats secondo la quale il particolato emesso da freni e pneumatici supera quello che esce dal tubo di scarico. “L’obiettivo strategico – ha aggiunto Fedrighini – è liberare spazio urbano occupato oggi dal traffico privato, che a Milano è molto superiore che in altre città europee”. Quanto al rischio di promuovere un provvedimento molto impopolare il consigliere di maggioranza ha osservato che “il sindaco in Europa che ha fatto le cose più avanzate in fatto di ambiente è quello di Londra, Sadiq Khaned, ed è stato appena rieletto per il terzo mandato. Se vogliamo quindi prendere atto di quello che ci dicono Ats e Arpa servono misure serie, nessuna delle quali è facile, ma se hai il coraggio di attivarle seriamente la gente ti segue” ha concluso. I promotori della mozione hanno inoltre evidenziato che, secondo l’ong Transport & Environment, il numero di nuovi Suv immessi sul mercato nel 2010 pesava per circa il 9% sul totale delle vendite delle sei maggiori case automobilistiche europee (Stellantis, Renault, Volkswagen, Bmw, Mercedes e Volvo); nel 2022 questa percentuale era salita al 47%; ma se si considerano tutti i produttori, la quota dei nuovi veicoli venduti con allestimento Suv supera il 50%. “Questo significa che mentre lo spazio fisico urbano non e espandibile, una quota crescente dello spazio urbano disponibile viene progressivamente ridotto a causa dell’incremento numerico e dimensionale del parco veicolare circolante” si legge nella mozione. -->

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