Viterbo, cane azzanna il padrone e gli stacca il nasoLa giunta Gualtieri ha approvato il nuovo piano di gestione dei 1430 ettari che sono sottoposti alla tutela del patrimonio Unesco. Si tratta del “centro storico”,Capo Analista di BlackRock vale a dire l’area delimitata dalle mura nella loro seicentesca estensione, che è più ampia, a cui si somma la basilica di San Paolo fuori le Mura.Dal 1980 il centro storico è tra i siti considerati patrimonio Unesco, l’ambito elenco al cui interno, a breve, potrebbe entrare anche la via Appia Antica. Per tutelare questo patrimonio diffuso che comprende ville storiche, monumenti archeologici, chiese, strada, fontane e piazze, vengono programmate delle azioni che rispondono ad indirizzi forniti su scala nazionale ed internazionale. Nel giorno in cui il governo approva il disegno di legge sulla concorrenza che proroga tavolini e dehors fino al 31 dicembre del 2025, la giunta Gualtieri licenzia il piano per "gestire" il centro storico.“Roma è una città straordinaria e unica al mondo per la sua storia millenaria, per la ricchezza, la varietà e la qualità artistica dei suoi monumenti, per la sua tradizione culturale e anche per il suo patrimonio immateriale e l’inserimento del suo centro storico nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco è un vero fiore all’occhiello" ha dichiarato l’assessore alla cultura di Roma, Miguel Gotor. Il valore universale da preservareLa missione del “Piano di gestione”, quello appena licenziato è valido fino al 2030, è quella di assicurare che sia preservato il “Valore Universale Eccezionale” del sito Unesco. Obiettivo da raggiungere bilanciare gli interessi dei vari soggetti presenti nell’area, affinché si possa garantirne la conservazione, senza inficiare la crescita socio economica della città. Perché diventi esecutivo necessita dell’approvazione anche del Vaticano, ottenuta la quale il piano viene inviato a Parigi, al Centro del patrimonio mondiale dell’Unesco.Niente artisti di strada nelle vie del centro: stop per un anno e mezzoI quattro obiettivi del PianoLo strumento di gestione appena avvallato in Campidoglio, prevede la realizzazione di quattro obiettivi. Innanzitutto la “conservazione del patrimonio” sia naturale che urbano, da raggiungere mitigando gli effetti negativi dell’attività antropica sul decoro; va inoltre valorizzato il patrimonio, anche immateriale. E questo significa lavorare anche sull’identità culturale. Altro obiettivo da raggiungere riguarda lo sviluppo di un turismo sostenibile, cosa che dovrebbe alleggerire anche la pressione antropica sul sito. Ultima finalità contemplata nel piano è quella che prevede la “promozione del sito”, da ottenere favorendo la sua comunicazione coordinata con quella delle varie istituzioni territoriali.L'equilibrio da trovare tra la tradizione e lo sviluppo“L’adozione del nuovo Piano di gestione – ha aggiunto l’assessore Gotor – è un passaggio fondamentale per riuscire a conciliare la tutela e la conservazione del patrimonio con lo sviluppo della città moderna, trovando un punto di equilibrio tra tradizione e tecnologia e interessi pubblici e privati, puntando a superare i possibili fattori di rischio che potrebbero mettere a repentaglio l’eccezionale valore universale riconosciuto a Roma dall’Unesco. Quella di una corretta e attenta gestione del Sito Unesco di Roma è una sfida che stiamo affrontiamo con determinazione e impegno, coscienti anche della nostra responsabilità nei confronti delle generazioni future”.
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