Roberto Salis contro il governo: «La strategia di Nordio è stata un buco nell’acqua»Talento cristallino,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock la giovanissima atleta si racconta tra allenamenti, libri di scuola e idee chiare: "Ora punto al titolo senior" <br> Michela Alberti 25 giugno - 11:34 - MILANO Dalla pallavolo al sup il passo è stato naturale. Ce lo racconta Cecilia Pampinella, campionessa mondiale nata a Civitavecchia ed ex giocatrice di volley che, dalla prima volta che ha messo piede su una tavola da sup, se ne è subito innamorata: “Avevo 12 anni e, mentre ero in spiaggia con la mia famiglia, ho visto mio fratello Tommaso arrivare dal mare. In piedi, su una tavola che assomigliava a quelle per il surf. Aveva in mano una pagaia e sembrava fluttuare sull’acqua. Ero affascinata e ho voluto subito provare. Da quel momento ho abbandonato la pallavolo e ho iniziato a praticare sup”. UNA RAPIDA CRESCITA— Dopo la pandemia, Pampinella ha deciso di allenarsi seriamente sul sup, cimentandosi nelle prime gare: “In Italia i ragazzi più grandi andavano più forte di me, così ho intensificato gli allenamenti per diventare la numero uno e ce l’ho fatta”. I suoi numeri parlano chiaro: all’attivo ha già cinque titoli italiani, sei europei e cinque mondiali di cui due Isa, federazione di surf riconosciuta dal Coni. “Mio fratello Tommaso è stato decisivo nella mia crescita agonistica. Ha sempre praticato sport, tra cui la ginnastica artistica, e ha scoperto il sup più avanti con l’età rispetto a me. Nonostante questo ha partecipato a gare a livello nazionale e internazionale. Ora, quando gli impegni ce lo permettono ci alleniamo insieme”. Il mondiale che le ha portato più soddisfazioni è stato in Francia: “Ero in netto distacco già dal primo giro - prosegue la campionessa - poi mi sono ritrovata un’onda già formata che stava chiudendo. A causa della caduta sono stata superata e ho dovuto così rimontare surfando un’altra onda, fino ad aggiudicarmi il titolo all’ultimo giro”. Cecilia Pampinella TRA SCUOLA E LAVORO— Cecilia è al quarto anno del liceo linguistico e ci racconta le difficoltà incontrate nel suo percorso scolastico: “Ho frequentato per due anni una scuola pubblica, ma ho dovuto optare per un percorso diverso perché non supportavano le mie esigenze e lo sport in generale. Partecipavo ai Mondiali o agli Europei e non mi giustificavano le assenze. Spesso arrivavo alle interrogazioni impreparata. Mio fratello, anche lui uno sportivo, mi ha spinto a seguire il suo percorso e a iscrivermi alla scuola privata che aveva frequentato lui. Sono stata accolta benissimo, quando ho vinto il Mondiale mi hanno organizzato una festa e ora posso studiare con i miei ritmi migliorando nettamente i risultati”.Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo Leggi anche SUP: cos'è la variante del surf con pagaia e come praticarlo in sicurezza sogno olimpico— La campionessa segue uno schema ben impostato: sei allenamenti in acqua alla settimana e due in palestra. Al momento è alle prese con il campionato italiano che vedrà la sua ultima tappa il 28 giugno a Brenzone sul Garda e subito dopo inizierà la preparazione per affrontare il mondiale Isa, che si disputerà a Copenaghen dal 16 al 22 settembre. Un’atleta, Pampinella, che ha le idee chiare anche sul futuro: “In questo sport si cresce in modo molto rapido, il prossimo anno entrerò a far parte dei senior. Il mio obiettivo è innanzitutto vincere il campionato mondiale di questa categoria e poi puntare alle Olimpiadi, nel caso in cui il sup diventi disciplina olimpica”. Mare: tutte le notizie Active: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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