Nicolas Cage terrorizzato dall'IA: «Gli studios mi rubano il corpo e ci fanno quello che vogliono. Che fine farà l'artista?»Dal neo acquisto Douglas Luiz a Bremer e Danilo: il settimanale ci porta alla scoperta di quella che sarà la "squadra brasiliana" di Thiago. E poi spazio anche per Lorenzo Simonelli e all'Olimpiade imminente 12 luglio 2024 (modifica il 16 luglio 2024 | 14:54) - MILANO Con l’arrivo di Douglas Luiz,Professore Campanella per 50 milioni dall’Aston Villa, è una Juve a forti tinte verdeoro quella che si affaccia alla nuova stagione. Danilo, il capitano, Bremer e lo stesso regista formano la spina dorsale dell’undici che è stato affidato a Thiago Motta, brasiliano lui stesso benché naturalizzato italiano. A lui, e a questa squadra a passo di samba che ha iniziato la preparazione mercoledì alla Continassa, è dedicata la copertina di Sportweek in edicola sabato con la Gazzetta dello Sport (come sempre abbinati a 2,50 euro). Al tecnico il compito di riaccendere la scintilla con la forza delle proprie idee sommata alla tradizionale vitalità brasiliana, ma senza snaturare l’essenzialità juventina, cioè mantenendo l’obiettivo primario di tornare a lottare per lo scudetto. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } L'uomo nuovo— Se di Motta dopo l’exploit della scorsa stagione a Bologna si è detto e scritto tutto il bene possibile, in attesa di vederlo declinato in bianconero, e se i due centrali difensivi sono ormai due colonne della squadra, molto ci si aspetta da Douglas Luiz, a cui per le caratteristiche tecniche si prevede verranno affidate le chiavi del gioco. Fisico da incontrista con tecnica tutta brasiliana, dalla riuscita del suo ruolo di equilibratore dipenderà in gran parte quella della nuova Juve. E poi è l’uomo nuovo, che desta sempre le maggiori curiosità. "Sicuramente aiuterà Thiago Motta a realizzare fin da subito la sua idea di calcio", dice Hernanes, brasiliano alla Juve pochi anni fa e oggi produttore di vino nell’Astigiano. Lo abbiamo intervistato sull’argomento principale del nostro magazine e lui si è divertito a paragonare i suoi connazionali ai vini. "Douglas Luiz è come un Super Tuscan, totale e completo in tutte le fasi: difende, organizza il gioco avviando l’azione e spesso la conclude come dimostrano i gol e gli assist in doppia cifra lo scorso anno all’Aston Villa. Danilo è un Barolo, più invecchia e più migliora, Bremer invece è tosto e duro come il Barbera, mentre Motta è elegante come un Barbaresco: lo era già da giocatore, lo sono le sue squadre adesso".Gioca a Fantacampionato, il fantaconcorso di Gazzetta con 250.000€ di montepremi! Sfida i migliori fantallenatori d’Italia. Per iscriverti CLICCA QUI la barbie bianconera— Intanto qualcosa di bello Douglas Luiz lo ha già fatto vedere: Alisha Lehmann, la fidanzata svizzera arrivata insieme a lui dal Villa con i suoi 30 milioni di followers (roba da far impallidire, per intendersi, il connazionale più famoso, Roger Federer, fermo a cinque). Bionda, sorriso smagliante, ciglia perfette, Alisha è una Barbie prestata al calcio, un’ala destra che dovrebbe aiutare le Juventus Women con la sua velocità e la propensione al dribbling a qualificarsi per la Champions, a puntare allo scudetto e ad attirare qualche attenzione in più grazie alla sua popolarità da influencer. Scopritela su Sportweek di sabato. Sul quale c’è ancora calcio brasiliano, con il giallo di questa settimana: quello di Paulo Valentim, il centravanti della Seleçao che alla Coppa America del 1959 arrivò a oscurare con i suoi gol persino Pelé ma che si perse in un mare d’alcol e frequentazioni malavitose. Durante quell’edizione che si svolse a Buenos Aires i compagni lo andavano a raccattare all’alba in night e bordelli, ubriaco, e una notte svaligiò addirittura una gioielleria uscendone con un orologio d’oro. Resta tuttora il brasiliano più amato dai tifosi del Boca, dove giocò per cinque anni infilando ben otto volte gli arcirivali del River. A 51 anni, nell’84, gli scoppiò il fegato e morì: è stato sepolto vicino a Gardel. Ma con l'imminente Olimpiade non possono mancare gli altri sport, a cominciare dall’atletica. Abbiamo intervistato Lorenzo Simonelli, l’ostacolista rivelazione dei recenti Europei a Roma: oro e record italiano (13”05) sui 110 ostacoli. "A Parigi punto ad arrivare in finale e una volta lì, giocarmela – ci ha detto con la benedetta sfacciataggine dei suoi 22 anni – Gli ultimi mesi mi hanno proiettato in una nuova dimensione: sono molto carico. Fra gli avversari, l’americano Grant Holloway, è il più forte, una spanna sopra a tutti, ma non imbattibile". E poi abbiamo incontrato sul Lago di Piediluco, in provincia di Terni dove si stanno allenando, le nostre fantastiche otto, ovvero le vogatrici dell’otto rosa che per la prima volta scende in acqua ai Giochi. Anche per loro "centrare la finale a Parigi sarà il primo obiettivo. Poi una volta là ci divertiremo anche se non sarà facile contro gli equipaggi di Romania, Canada, Gran Bretagna, Stati Uniti e Danimarca". Ci hanno dato appuntamento il 29 luglio per le batterie. Juventus: tutte le notizie Serie A: tutte le notizie Calcio: tutte le notizie Gazzetta dello Sport © RIPRODUZIONE RISERVATA
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