Strappo di Moratti in Lombardia, la Lega chiede le dimissioni

2024-12-23

Della Vedova: "Meloni e Salvini sono per l'antagonismo all'Ue"Cecilia Legar Il divertimento in piscina,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock le vacanze al mare e le gite in montagna hanno tutte un grande nemico in estate: i raggi UV. Quando il sole ci scotta, bisogna subito provvedere a rinfrescare e idratare la pelle, ma ci sono alcune cose da evitare perché peggiorerebbero soltanto la situazione. Scottature: cosa fare e cosa noQuante volte vi è capitato di pensare che la crema solare non era necessaria per quella che doveva essere una sola mezz'ora al parco? E quel tuffo in piscina, credendo che sott'acqua i raggi UV non ci avrebbero raggiunti? Purtroppo non sempre ci proteggiamo dal sole, o non applichiamo la crema solare col dovuto anticipo su tutte le zone del corpo. Ecco allora che appare un rossore doloroso al tatto: la scottatura va immediatamente trattata per dare alla pelle un po' di sollievo. Vediamo come bisogna procedere e cosa, invece, non dovremmo mai fare. È necessario, innanzitutto, sciacquarsi con acqua fredda e bere tanta acqua: in questo modo raffreddiamo la pelle e recuperiamo i liquidi persi durante l'esposizione al sole. Poi, si provvede a reidratare la pelle e, in questo caso, la migliore soluzione è una crema a base di aloe vera. Potremmo anche metterla nel frigorifero, così quando la applicheremo ci darà ancora più sollievo. Nelle creme idratanti che utilizziamo dopo una giornata estiva, però, non dovrebbero mai esserci componenti come benzocaina e lidocaina, due sostanze che agiscono da irritanti sulle scottature. Se la scottatura è molto dolorosa, «gli antidolorifici possono essere una vera salvezza», spiega il giornale inglese Metro. Ma non accelereranno la guarigione: l'epidermide impiegherà comunque da 1 a 2 settimane a riprendersi. Scottature gravi, quando rivolgersi al medicoÈ altamente raccomandato consultare uno specialista quando, oltre a un rossore esteso, sul corpo si formano delle vesciche o si notano gonfiori, nel caso in cui avvertiamo malessere, mal di testa, vertigini e/o brividi o abbiamo una temperatura corporea pari ai 38°C o maggiore. Nei bambini di età inferiore ai 5 anni, la situazione si fa allarmante non appena presentano fabbre oltre i 37,5°. In conclusione, per evitare spiacevoli conseguenze, prevenire è meglio che curare: più scottature solari si "collezionano" nella propria vita, più ci si espone a un maggior rischio di cancro alla pelle.  Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Luglio 2024, 18:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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