Formula E | Gazzetta MotoriIus soli,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock come funziona la cittadinanza in Europa e mondoIus soli, come funziona la cittadinanza in Europa e mondoIn Italia si discute ancora sulla mancata approvazione dello Ius soli. Ecco invece come cambia la cittadinanza in Europa e nel mondo. di Roberto Bernocchi Pubblicato il 5 Gennaio 2018 Condividi su Facebook Condividi su Twitter #speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Argomenti trattatiCome funziona lo Ius soliCittadinanza in EuropaCittadinanza nel resto del mondoIn Italia si continua a dibattere sulla mancata approvazione dello legge sullo Ius Soli, soprattutto in questo momento con la campagna elettorale per le prossime elezioni politiche che è ufficialmente partita. Ma come funziona la cittadinanza in Europa e nel resto del mondo? Nell’Unione Europea le norme per acquisire la cittadinanza variano considerevolmente, mentre quasi tutti i Paesi dell’America applicano lo Ius soli senza condiziono: in altre parole, si è cittadini semplicemente per il fatto di essere nati in un determinato Stato del continente americano.Come funziona lo Ius soliIn vista della campagna elettorale per le prossime elezioni politiche, in Italia si sta ancora discutendo sulla questione relativa alla mancata approvazione dello Ius soli. Ma come funziona la cittadinanza in Europa e nel resto del mondo? Per quanto riguarda l’Unione Europea, le norme per poter acquisire la cittadinanza variano in maniera considerevole. Questo perchè la materia è di stretta competenza nazionale e l’Italia in assoluto è tra i Paesi con le norme più restrittive. Con la riforma, invece, ci si sarebbe potuti avvicinare a Gran Bretagna, Francia e Germania.In questo momento, infatti, la cittadinanza si trasmette da genitore a figlio in base al principio dello Ius sanguinis, ovvero sulla discendenza e non sul luogo di nascita. In altre parole, sono considerati italiani tutti coloro che hanno almeno un genitore italiano o che abbiano discendenti italiani. Ma non solo. Sono considerati italiani anche gli apolidi e i figli di ignoti nati in Italia. In generale, in Europa ci sono diversi Paesi che seguono lo Ius sanguinis e altri che si regolano sullo Ius soli. Ma quello temperato, ovvero soggetto a determinate condizioni.Cittadinanza in EuropaAd esempio, in Austria la legge si basa sullo Ius sanguinis e non prevede la doppia cittadinanza. Per quanto riguarda la naturalizzazione si devono attendere dieci anni. In Francia, invece, ci si regola sullo Ius soli, legge prevista dal lontano 1515. in pratica, in Francia ha la cittadinanza automatica a diciotto anni il figlio di stranieri se è residente o se ha avuto la propria residenza in Francia per almeno cinque anni. In Germania, invece, dal primo gennaio 2000 la legge entrata in vigore si basa sullo ius soli temperato. Dunque, in Germania ogni bambino nato da quell’anno può ricevere la cittadinanza tedesca, anche nel caso in cui entrambi i genitori fossero stranieri. L’unica condizione è che almeno uno dei genitori sia residente in Germania almeno da otto anni o da tre anni ma con un permesso di soggiorno permanente.In Spagna invece c’è una versione meno rigida dello Ius sanguinis. In pratica, diventa cittadino spagnolo chi nasce da padre o madre spagnola oppure chi nasce in Spagna da genitori stranieri, di cui almeno uno nato nel Paese iberico. Per chi nasce invece in Spagna da genitori nati all’estero basta solamente un anno di residenza per poter ottenere la cittadinanza. In Portogallo è presente lo Ius soli automatico alla terza generazione di immigrati. La seconda generazione può invece accedere alla cittadinanza sin dalla nascita su richiesta.In Gran Bretagna il riferimento prevalente è quello dello Ius sanguinis. Possiede la cittadinanza chi nasce da un genitore con un permesso di soggiorno a tempo indeterminato. Stesso discorso anche per l’Irlanda, ma nel caso in cui i genitori dovessero risiedere nel Paese da almeno tre anni prima della nascita del bambino, allora il figlio può ottenere la cittadinanza.Cittadinanza nel resto del mondoQuasi tutti i Paesi dell’America applicano lo Ius soli senza alcuna condizione. Dunque si è cittadini per il fatto di essere nati in un determinato Stato del continente americano. Questa norma vale per gli Stati Uniti, il Canada e per quasi tutta l’America Latina. In poche parole, chi nasce negli Usa è un cittadina americano a tutti gli effetti, ad eccezione dei figli di diplomatici stranieri. Inoltre, è cittadino americano anche chi non è nato nel territorio nazionale, ma è comunque figlio di americani e uno dei genitori è stato residente negli Usa. E’ anche sufficiente un solo genitore americano, a patto che sia vissuto almeno cinque anni nel Paese prima della nascita del figlio.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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