Ponte Morandi, il quartiere è abbandonato a se stesso: dopo 5 anni la prima nuova palazzinaIl progetto "A-mare il mare" in Friuli Venezia Giulia,ETF la spaggia accessibile di Monfalcone - Promoturismo Fvg, foto di Mirko Locatelli COMMENTA E CONDIVIDI «È bello poter far vedere il futuro agli altri in momenti in cui a loro sembra che il futuro non ci sia». È in queste parole di Bebe Vio, la schermitrice italiana campionessa paralimpica, lo spirito di un progetto del Friuli Venezia Giulia che punta a facilitare l’accesso a spiagge e litorali delle persone con disabilità: “A-mare il mare”. Il mare per tutti, anche per chi pensa sia impossibile raggiungerlo e viverlo davvero fino in fondo. Il mare per tutti, nessuno escluso, in un percorso che vede a fianco otto località balneari, le più battute e quelle meno note, che hanno accettato la sfida: Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Grado, Monfalcone, Staranzano, Duino-Aurisina (e la frazione Sistiana), Trieste e Muggia. Otto realtà unite nella volontà di rendere il loro mare più accessibile. Accoglienza, inclusione e riscatto.Il progetto "A-mare il mare" in Friuli Venezia Giulia: a Duino, sul sentiero Rilke - Promoturismo Fvg, foto di Mirko LocatelliIl progetto “A-mare il mare” è promosso da Promoturismo Fvg che ha ottenuto un apposito finanziamento nel 2022 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Ministero per le Disabilità (un milione e duecentomila euro, oltre a un cofinanziamento regionale di 120mila euro), in collaborazione con la Consulta regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia. L’iniziativa prevede un’attività di monitoraggio dell’accoglienza e dei servizi e la verifica di eventuali criticità in collaborazione con il Cerpa (Centro europeo di ricerca e promozione dell’accessibilità) e con le realtà ricettive presenti sui territori, alle quali vengono fornite anche consulenze gratuite su come migliorare l’accessibilità aumentando anche l’offerta turistica. Perché la disabilità non è una eccezione, ma una condizione molto più diffusa di quanto si pensi: sono oltre 3 milioni i disabili gravi nel nostro Paese, e quasi 13 hanno una forma di disabilità. Un tema sociale importantissimo. Dalla quotidianità in città alle vacanze. E se c’è da una parte l’esigenza e il dovere di garantire a tutti la possibilità di poter vivere dei giorni di svago, di potere usufruire di servizi e strutture adeguate, dall’altra, per le aziende del settore rappresenta una grande opportunità di crescita e sviluppo. E di farlo nel segno della sostenibilità e dell’inclusione, attorno a valori che cambiano. Il progetto "A-mare il mare" in Friuli Venezia Giulia: in tandem a Grado - Promoturismo Fvg, foto di Mirko LocatelliQuesto richiede investimenti e soprattutto una serie di conoscenze e competenze tecniche e pratiche. «Perché l’accoglienza non può mai essere improvvisata – dice Alessia Del Bianco Rizzardo di Promoturismo Fvg, responsabile del progetto “A-mare il mare” -. Ecco perché un punto fondamentale del progetto riguarda la formazione, con il coinvolgimento di guide turistiche, scuole e università. Formazione di strutture, personale e addetti ai lavori, per fornire un quadro tecnico e culturale rispetto al tema del turismo accessibile ed esempi concreti e buone prassi, suggerimenti su come relazionarsi con i turisti con disabilità per garantire un’elevata qualità dell’accoglienza». Il superamento delle barriere architettoniche o sensoriali, ma anche informative e culturali.Il primo passo è stato mappare le strutture e i siti (hotel, ristoranti, agriturismi, lidi, mezzi di trasporto, parcheggi, ma anche sedi museali, percorsi urbani e naturalistici) per conoscere il livello di inclusione e «garantire al turista con disabilità la stessa possibilità di scelta di tutti gli altri turisti, evitando di concentrare gli sforzi su un’offerta dedicata esclusivamente alle persone fragili che rischia di non raggiungere l’obiettivo di una vera inclusione». Il progetto "A-mare il mare" in Friuli Venezia Giulia: una visita guidata a Trieste con la lingua dei segni - Promoturismo Fvg, foto di Mirko LocatelliUn’attenzione che parte da lontano. È da tempo ormai che la Regione Friuli Venezia Giulia ha lanciato il portale www.fvgpertutti.it, con centinaia di indicatori per capire, attraverso un semplice clic, quanto un itinerario sia davvero accessibile, o se il personale di un hotel è attrezzato per comunicare con la lingua dei segni, o se le porte di un museo sono larghe a sufficienza per permettere il passaggio della carrozzina. Da un anno e mezzo, si aggiunge una sezione ad hoc sul mare, con una mappatura scrupolosa e dettagliata delle strutture da parte dei professionisti del Cerpa e del Criba Fvg (il Centro di riferimento per l’abbattimento delle barriere architettoniche regionale): parliamo di circa 500 ristoranti e bar, 70 stabilimenti balneari, percorsi turistici, e l'accessibilità di servizi come bancomat o farmacie. Dove utile e necessario sono stati acquistati e concessi in comodato d’uso gratuito, materiali e attrezzature, come la sedie job per il mare o servizi di guida Lis. Le informazioni stanno via via implementando il sito, assegnando anche un indice di accessibilità alle strutture, in modo che - concludono da Promoturismo Fvg - «ogni persona possa valutare in modo autonomo quali strutture e servizi turistici sono in grado di soddisfare le proprie specifiche necessità, permettendogli di essere veramente ospite, qualsiasi esigenza egli abbia». Così il Friuli Venezia Giulia prova «a far vedere il futuro» a tutti. In un mare “d’a-mare”.
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