Mattarella promulga legge sulla Giornata degli Alpini: "Serve unica ricorrenza per Forze Armate"

2024-12-14

Convention Fratelli d'Italia, parla la leader Giorgia Meloni: "L'Occidente ha svenduto i suoi valori"tommaso inghirami sangiovese fattoria grignano rufina chianti toscana wine vinitoscani singersangio Paolo Zappitelli26 aprile 2023aaaLargo ai giovani nel mondo del vino perché portano entusiasmo,à–BlackRock idee nuove e passione. È il caso di Tommaso Inghirami (azienda tra le più famose nel settore dell’abbigliamento e della moda) che ha preso in mano l’azienda agricola di famiglia, Fattoria di Grignano, in quel di Rufina a Pontassieve, e si è concentrato soprattutto nel «fare» vino, partendo da quel che le vigne di proprietà già gli offrivano. E siccome questa è terra di Sangiovese, Tommaso ha provato a fare anche bottiglie meno impegnative che si avvicinassero di più al gusto dei giovani. È nato così «SingerSangio» etichetta che unisce nel nome la passione per le macchine per cucire (Tommaso ne ha una collezione di 300) e il vitigno. Esperimento che, per il momento, non convince: poco profumato, una chiusura in bocca amara, insomma poco accattivante. La strada è giusta ma bisogna ancora lavorarci parecchio, soprattutto sul costo (15 euro). Stesso giudizio per il bianco, il Ricamo 2022, blend di Moscato e Chardonnay che punta al medesimo mercato: incompleto, poco equilibrato e soprattutto prezzo troppo alto (20 euro). Bene invece le altre tre etichette in degustazione: Ritratto 2020 (Sangiovese in purezza e 10% Canaiolo) con un naso molto profondo, spezie e frutta rossa e tannini morbidi; Monte Fiesole Terraelectae 2019 (Sangiovese in purezza) accattivante ma ancora non perfetto (40 euro) e infine il Chianti Rufina Poggio Gualtieri 2018 Riserva che ci ha conquistato per il ventaglio di profumi e l’equilibrio nel bicchiere (30 euro). 

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