Matteo Salvini avverte i No Tav: "Non tollereremo violenza"Una pistola fatta sparire da un appartamento svaligiato il giorno prima,Professore Campanella ma anche una cassaforte forzata. Oltre agli attrezzi del mestiere. Due ladri d'appartamento, fermati in flagranza di reato dalla polizia sulla via Nomentana. Nello specifico, una pattuglia del commissariato Vescovio, su via Nomentana, ha visto due persone sospette che entravano furtivamente in un palazzo; i 2, ignari di essere seguiti, sono stati sorpresi dai poliziotti mentre con un oggetto metallico stavano cercando di aprire la porta di uno degli appartamenti. Nell’immediato, oltre ai 2 uomini, entrambi di origine georgiana, uno di 41 e l’altro di 34 anni, sono state perquisite 2 auto a loro in uso, all’interno delle quali sono stati trovati altri attrezzi utili per forzare porte e finestre.A Roma ogni giorno svaligiate 31 case: le tecniche e l'identikit dei ladri Gli investigatori, seguendo il protocollo, hanno coinvolto le squadre del distretto Ponte Milvio e del commissariato Tuscolano. Grazie a questa sinergia è stato possibile scoprire una serie abitazioni che potevano essere nella disponibilità dei 2 fermati. È stata così perquisita un’abitazione nella zona di Torrenova - periferia est della Capitale - che gli indagati condividevano con altri connazionali. Nella stanza a loro in uso è stata trovata una pistola che era stata rubata da una casa il giorno precedente - furto sul quale, nello specifico, stavano lavorando gli agenti del commissariato Tuscolano - una cassaforte forzata, alcuni orologi, degli oggetti in oro, due macchine fotografiche e altri attrezzi atti allo scasso.Al termine degli accertamenti di rito, i due sono stati arrestati per il tentato furto in abitazione (riferito all’episodio iniziale di via Nomentana) e per la detenzione illegale dell’arma. La procura di Roma ha poi chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari la convalida dell’arresto e per entrambi – tra l’altro già noti alle forze dell’ordine l’applicazione della custodia cautelare in carcere.Dai primi accertamenti sugli oggetti sequestrati è stato possibile rintracciare la proprietaria delle macchine fotografiche la quale, dopo essere tornata in possesso dei preziosi apparecchi, ha voluto ringraziare gli agenti inviando una lettera al questore di Roma nella quale sottolinea, tra le altre cose, la “professionalità, la devozione e l’umanità” dimostrata dai poliziotti.
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