Gigi Proietti a Matteo Salvini: "Diamo la scorta anche a lui"Il serbo passa in due set 6-4 6-2 in un’ora e 49 minuti e domenica si giocherà la partita della vita,ETF quella per l'unico titolo che ancora gli manca Dalla nostra inviata Federica Cocchi 2 agosto 2024 (modifica alle 21:11) - PARIGI (FRANCIA) Niente da fare, Novak Djokovic è ancora una montagna troppo alta da scalare. Il serbo passa in due set 6-4 6-2 in un’ora e 49 e domenica, contro Alcaraz, si giocherà la partita della vita, quella per l’oro che ancora gli manca, l’unico grande buco in una carriera tempestata di gemme. Musetti, con qualche rammarico per troppe occasioni non sfruttate, soprattutto nel secondo set, due volte in vantaggio di un break, tornerà in campo domani nella sfida per il bronzo con Felix Aliassime. LA PARTITA— Nole c’è con la sua ginocchiera grigia, e dopo i controlli all’articolazione dolorante. Lorenzo è armato della maglia azzurra che tanto lo carica. Musetti sceglie di ricevere, mette subito pressione al serbo costringendolo all’errore. Da 40-15 ai vantaggi, Nole chiude 1-0. Molto buono il primo turno di battuta dell’azzurro che riesce a gestire gli scambi pennella un dritto incrociato in corsa alla Sinner, poi una smorzata, alla fine tiene per l’1-1. Si studiano, si annusano, come se i sette incroci precedenti fossero uno sbiadito ricordo. Come se fosse tutto nuovo e in effetti su questo campo, con i cinque cerchi sullo sfondo, non si erano mai affrontati. È il toscano il primo ad avere una palla break, nel terzo game ma il suo rovescio è fuori di un soffio, si va ai vantaggi e Djokovic si salva e nel frattempo cresce. Nel quarto game ci sono tre palle break per il serbo, le prime di Musetti non entrano, ma lui è bravo a mantenere la calma. Lorenzo aggancia i vantaggi ma si fa annullare la palla del 2-2 e il serbo torna a palla break. L’azzurro tiene finalmente il servizio dopo averne annullate in totale quattro. Va più svelto il turno di Nole che si porta 3-2. Si continua on serve ma nell’ottavo, delicatissimo game, Lorenzo va ancora in difficoltà, 15-30. Con un lungolinea a tutto braccio sulla riga (esporre al Louvre, s’il vous plait) torna 30-30 e poi tiene per il 4-4. Muso è avanti 15-30 sul servizio serbo ma Nole piazza un ace di seconda all’incrocio, 30-30, niente da fare. Ritenta e sarai più fortunato. In un game dentro o fuori, sul 5-4 per Djokovic, da 40-0 Musetti si fa rimontare, 40-40. Maledette prime. Un dritto fuori ed è set point. Smorzata in rete, il serbo si prende il primo set 6-4. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } FINALE AMARO— Nel secondo set Musetti parte avanti di un break, ma non riesce a tenere il vantaggio. Senza prima non si va da nessuna parte, in più l’azzurro sembra molto meno lucido dal punto di vista tattico lasciando l’iniziativa al serbo. Il terzo game è frizzantino, Nole prende un warning per time violation, poi discute con l’arbitro “Vuoi essere tu la star dell’incontro?” e si prende un altro warning. Con un doppio fallo concede ancora il break a Musetti che, di nuovo, lo restituisce. Sono treni che non passano troppe volte, e Djokovic non sbaglia più. Accelera, e ha due volte palla break nel sesto game. Scatta 4-2, Musetti molla anche di testa, non lo prende più. Ma non è finita, domani c’è un bronzo da conquistare. Tennis: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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