Valanga vicino a Courmayeur: si teme ci siano sciatori coinvoltiIl motto speciale delle ragazze azzurre prima di ogni assalto ispirato ai versi del cantautore. Due catanesi e due friulane,MACD uno spot per l'unità dal nostro inviato Sebastiano Vernazza 31 luglio 2024 (modifica alle 08:48) - PARIGI È un oro che unisce, che spazza via i venti insani di divisione, di disunità d’Italia. È bellissimo che l’oro a squadre della spada femminile sia stato vinto da due coppie di donne nate alle estremità del Paese, due friulane e due siciliane. Alberta Santuccio e Rossella Fiamingo a Catania, Mara Navarria e Giulia Rizzi a Udine. La Sicilia e il Friuli, il profondo Sud e il profondo Nord. Storia nella storia, Rossella Fiamingo si è messa l’oro al collo pochi minuti dopo il bronzo nel nuoto del suo fidanzato, Gregorio Paltrinieri (che è di Carpi, in Emilia). l'ultima stoccata— Alberta Santuccio ha piazzato la stoccata della vittoria, nel supplementare del nono match contro la Mallo Breton: "Eravamo soltanto io e lei, la mia avversaria. Mi sono isolata per accendere la luce, ma abbiamo trionfato perché abbiamo tirato tutte unite, da vera squadra quale siamo. Abbiamo svuotato il Grand Palais, il loro tifo era la nostra carica. Noi abbiamo un nostro motto, che abbiamo parafrasato da una canzone di Tiziano Ferro e che urliamo prima degli assalti: “Nella buona e nella cattiva sorte, noi tireremo fino alla morte!”. Ora mi ricordo dei sacrifici che ho fatto, le tante uscite a cui ho rinunciato, ma ne è valsa la pena. Mi dedicherò all’organizzazione del mio matrimonio, in realtà ho già fatto tutto". Il c.t. Chiadò definisce così Santuccio: "Alberta è grintosa". .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } l'innamorata— Rossella Fiamingo e l’oro quasi in contemporanea con il bronzo del suo fidanzato Paltrinieri: "Lunedì sera al villaggio, erano le 22.30, ci siamo detti: “Domani dobbiamo ritrovarci qui con le medaglie al collo”. Ce l’abbiamo fatta. Oggi l’avevo sentito dopo il nostro assalto alla Cina in semifinale e mi aveva detto che l’avevo gasato tantissimo. Non date per scontato il bronzo di Greg, non lo era per niente. Vincere una medaglia non è mai facile alla sua età. Sono uscita perché Mara Navarria, se non fosse entrata, non avrebbe avuto diritto alla medaglia e avremmo violato la nostra regola numero uno, la medaglia per tutte. Ho aperto la mia scheda su Wikipedia e ho visto che già c’erano tutti e tre i colori delle mie medaglie olimpiche: l’oro di Parigi, l’argento nell’individuale di Rio 2016 e il bronzo a squadre di Tokyo. È stata un’emozione". Il c.t. Chiadò dice che "Rossella è la tecnica fatta schermitrice". l'infiltrata— Giulia Rizzi si è allenata in varie accademie francesi di scherma, tra Parigi e la provincia. A suo modo, è stata l’infiltrata del quartetto. Conosceva l’ambiente e le avversarie: "Ho rosicchiato tre stoccate nel penultimo match e ho riportato la squadra su. In Francia ho imparato tante cose, tra tecnica e tattica. Dedico la vittoria ai miei genitori e a mio fratello, devo tutto a loro. Domattina (oggi, ndr) mi sveglierò con l’oro sul comodino e sarà bellissimo”. Il c.t. Chiadò dice che Giulia Rizzi "è stata una bella sorpresa". .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } l'ultima pedana— Mara Navarria, subentrata alla Fiamingo, ha annunciato il ritiro. Ha 39 anni e una famiglia, un figlio piccolo da crescere, ma non farà la casalinga. "Sì, chiudo qui. Sono laureata in Scienze motorie. Ho preso un master in economia alla Sapienza e un altro in comunicazione. Sono curiosa, qualcosa farò. Da atleta ho accettato l’esclusione dalla gara individuale, come persona un po’ meno, ma questo oro mi ripaga. Ero preparata ad affrontare il gran baccano del tifo francese perché da tempo faccio esercizi di respirazione e per estraniarmi mi servo anche dell’apnea. Ho pensato al mio bambino e al fatto che vengo da un piccolo paese vicino a Udine. Spero che il mio esempio possa servire a motivare". Il c.t. Chiadò dice che il valore più importante di Navarria è la costanza. Tutte e quattro - questo Chiadò non lo dice, ma forse lo pensa - sono un formidabile esempio di unità. L’Italia che fa squadra e vince. Scherma: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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