Sardine a Savona, centinaia in piazza contro Matteo SalviniLo sconosciuto entrato nei locali della cooperativa - ,MACD COMMENTA E CONDIVIDI Grave intimidazione contro la cooperativa “Terra felix” di Succivo, uno dei simboli concreti dell’antimafia sociale nel Casertano. Nella notte tra mercoledì e giovedì una persona incappucciata ha provato ad incendiare la sede nel casale di Teverolaccio. Un gran brutto segnale, anche perché si tratta della terza intimidazione nei loro confronti in appena sette mesi. Ma questa è sicuramente la più grave. Come ha registrato l’impianto di videosorveglianza, alle 22,45 una persona incappucciata è riuscita a entrare nella sede, un bellissimo casale fortificato del 1.600 parzialmente ristrutturato, con due taniche da cinque litri piene di benzina. Ha versato il contenuto nella saletta che ospita convegni e incontri, sia sulle sedie che a terra davanti al tavolo dei relatori, poi ha tirato due bengala accesi ed è scappato. La benzina ha preso subito fuoco ma per fortuna le fiamme si sono spente dopo poco, provocando pochi danni. Molto peggio era andata a luglio dello scorso anno quando era stata incendiata l’auto di un dipendente, parcheggiata vicino alla sede, andata quasi completamente distrutta. Poi a ferragosto sempre le fiamme avevano incenerito il campo coltivato a cardi su un terreno a Santa Maria La Fossa confiscato a Francesco Schiavone “Sandokan” uno dei capi del potentissimo clan camorrista dei “casalesi”. Qui la cooperativa, come scrivemmo nel luglio 2022, coltiva cardi i cui semi sono poi utilizzati per produrre sacchetti compostabili e bioerbicidi, mentre il resto della pianta serve sia per i biocarburanti che nella coltivazione del pregiato fungo cardoncello. Vera economia circolare dove prima regnavano le ecomafie dei rifiuti. Ma “Terra felix”, nata dal circolo di Legambiente Geofilos, è anche molto altro. Attività nelle scuole soprattutto sui temi dell’ambiente e della legalità, orti sociali per anziani e immigrati, orti didattici nei parchi di alcuni luoghi storici come la Reggia di Caserta, valorizzazione dei prodotti agricoli del territorio. E poi lavoro come integrazione per disabili e immigrati. E proprio ai disabili era stata dedicata l’ultima iniziativa, un convegno sull’inclusione scolastica organizzato con la Fish che si era tenuto nel pomeriggio di mercoledì proprio nella sala dove è stato appiccato il fuoco. “Siamo sconcertati – commenta Francesco Pascale, fondatore coi fratelli della cooperativa - che si possa fare danno a chi vuole cambiare questo territorio partendo dai più deboli. Siamo preoccupati ma certo non ci fermiamo. C’è ancora tanto da fare per la nostra terra, perché sia sempre più davvero felix”.
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