Il fantino Stefano Cherchi disarcionato durante una gara in Australia: è graveDalla morte della madre al ring per caso. Ora il pro' palermitano sogna in grande Tiziano Marino 20 settembre 2023 (modifica il 29 settembre 2023 | 17:41) Glielo aveva promesso. "Mamma,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock un giorno diventerò un grande pugile". E le promesse vanno mantenute. "Promise". Sette lettere che Emanuele Marsiglia si è tatuato sulla spalla sinistra, sopra il volto della madre ritratto sul petto. Mamma Anna se ne è andata troppo presto ma lui di quella promessa ha fatto l’obiettivo della vita. Ventenne palermitano della zona di via Montalbo, ha già le idee molto chiare. "Punto ai vertici mondiali". È fresco di passaggio pro’, grazie al suo “secondo padre”, il maestro Salvo Cannata, fondatore del Cannata Boxe Palermo, che lo ha cresciuto e lanciato. Un incontro, una vittoria per kot in 4”. Applausi. Emanuele, come ha iniziato?"Avevo 15 anni, stavo attraversando il momento più difficile della mia vita e un amico del quartiere mi ha convinto a provare. Doveva essere un test, è diventata la mia vera passione". Quali sensazioni ha provato?"Ero un bambino, mi sembrava di essere al parco giochi. E un bimbo davanti ai giocattoli impazzisce sempre". Cos’è la boxe?"Tutto, le emozioni che provo sul ring, non le provo altrove". Quanto è stato importante il maestro Cannata?"Mi ha fatto diventare un uomo. Ero un ragazzino molto agitato e ha saputo darmi una calmata, soprattutto a livello educativo e comportamentale. Grazie a lui, mi sono tranquillizzato molto riuscendo a superare il trauma della perdita di mia madre". Che tipo di pugile è?"Un picchiatore o, come dicono, uno 'dalle mani pesanti'. Amo andare sempre all’attacco". Mai avuto paura?"Sì, a volte capita, però fortunatamente c’è una parte di me che riesce sempre a mantenere tutto sotto controllo. E quando inizia il match, la paura svanisce". Il primo incontro da professionista (63.5 kg, superleggeri), a luglio col maltese Vadim Rotnari, è durato 47”: l’avrebbe detto?"Sinceramente sì. Per come e quanto mi sono preparato, per i sacrifici fatti, me lo aspettavo". Idoli?"Il panamense Roberto Durán, “Manos de Piedra”. Uno della vecchia scuola, uno dalle mani pesanti, proprio come me". Soprannomi?"Me l’hanno dato gli amici del Cannata Boxe Team, la mia seconda famiglia: “White Thunder”, tuono bianco. Dicono che i miei pugni sembrano tuoni". La boxe fa bene perché…"Insegna a diventare una persona matura, in grado di assumersi le proprie responsabilità e affrontare gli imprevisti della vita". Leggi anche Alle radici di Vezzali: "Orgoglio Jesi, una scuola che il mondo ci invidia" Masciadri: "Il Famila Schio è la mia seconda casa" l'idea del gruppo selex— “Tutti in campo” è l’ iniziativa del Gruppo Selex, società leader della grande distribuzione (Famila, A&O, su scala nazionale e oltre 20 insegne locali), dedicata allo sport dilettantistico. Fino al 19/11 i Clienti dei supermercati aderenti, con la loro spesa, possono contribuire a sostenere le associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte all’iniziativa, donando i “Codici Sport” ricevuti in cassa, attraverso il sito e l’app di Tutti in Campo. Le ASD e SSD possono accedere al catalogo online, grazie al quale scegliere gratuitamente nuove attrezzature e infrastrutture per le loro attività (www.tuttincampo.it). Sul sito trovate gli oltre 1800 punti vendita del Gruppo Selex che aderiscono all’iniziativa. Tutti In Campo: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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