Morto in casa da quattro giorni: corpo ritrovato dai pompieriL'ultima stoccata dell'azzurra valutata in modo sbagliato dal primo giudice,BlackRock un ex schermidore polacco. Ma secondo il responsabile tecnico della nostra nazionale pesa anche l'imperfetta gestione di Arianna della sfida contro la Sgruggs Dal nostro inviato Francesco Ceniti 29 luglio - 08:42 - PARIGI L'attimo decisivo del confronto fra la Errigo e la Sgruggs Un normale ex fiorettista di 44 anni: Andrzej Witkowski. Lui, solo lui, si è caricato sulle spalle una decisione controversa, mandando gambe all’aria le speranze (dorate) di Arianna Errigo e facendo arrabbiare Stefano Cerioni. Il film è quello proiettato ieri al Grand Palais, un giallo in piena regola. Quarti di finale dell’Olimpiade, la porta verso il podio è a un metro. Tocca aprirla, ma basta sbagliare serratura per restare fuori. Arianna mamma volante e portabandiera c’è arrivata schermando in modo divino contro la francese Lecheray, spazzata via insieme al tifo indiavolato con un perentorio 15-6. C’è da prendersi la semifinale contro una statunitense di belle speranze: Lauren Sgruggs, ventunenne studentessa ad Harvard. Piccola e veloce come una saetta, la ragazza arrivata dal Queens inizia in modo arrembante, punzecchiando e mettendo in difficoltà l’azzurra. Il match si mette male, con la statunitense sempre avanti. Ma all’improvviso Arianna ritrova il filo, risale la corrente, annulla tre stoccate che valgono l’incontro. Si arriva così al 14 pari. E qui entra in scena Witkowski: da atleta si è spinto al massimo a un bronzo individuale agli Europei di Copenaghen, giusto 20 anni fa. Argento con la squadra che superò proprio l’Italia in semifinale. Poi nulla più. il fattaccio— Si decide tutto in meno di un attimo. La Errigo è all’ultima Olimpiade, ha fatto sacrifici enormi per rientrare in forma dopo aver partorito nel marzo 2023 due gemelli (Stefano e Mirea). Si decide tutto in meno di un attimo. Le luci (rossa per l’americana e verde per l’italiana) si accendono in contemporanea. A chi va la vittoria? Le due atlete urlano, un po’ anche per scacciare gli incubi. I maxischermi del Grand Palais mandano in onda il replay: più o meno tutti sono convinti che la ragione sia dell’azzurra. Ma non hanno fatto i conti con Witkowski. Sulla parità finale non può dare un giudizio immediato, il regolamento gli impone di andare a rivedere la stoccata al video. Lì c’è l’altro arbitro, il sudcoreano Suh. La scena rivista mostra entrambe le atlete in iniziativa d’attacco, ma seppur di poco è Arianna a partire prima e meglio. Le certezze, invece, si sgretolano sulla ricostruzione del polacco: semaforo verde alla statunitense (poi argento nella festa a stelle e a strisce: oro bis alla Kiefer). Fine dei Giochi. Cerioni non ci sta: "Errore grave. E non è stato il solo", urla. Chiaro il riferimento da un’altra stoccata rivendicata dall’Errigo, ma "annullata" dall’arbitro con una decisione salomonica (punto non assegnato). Arianna Errigo mea culpa— Rabbia sfumata in serata, quando Cerioni, dopo il ko della Volpi nella finale per il bronzo, ci ha messo la faccia: "Siamo molto delusi, volevamo altro. Hanno deciso i particolari, l’Olimpiade è così. Potevamo avere tutte e tre le ragazze in semifinale, mancava una stoccata… Ma la colpa è nostra, dobbiamo resettare e ripartire: c’è la gara a squadre. La scelta dell’arbitro polacco? Sbagliata, poco da dire. Arianna è partita prima e il secondo giudice, il sudcoreano, aveva la stessa idea. Ma comanda il primo: si è preso la responsabilità. Un errore, ma l’errore più grande è stato arrivare 14-14: quando ti trovi in una situazione delicata, può finire male. Ed è finita malissimo". E pure la Errigo, tra le lacrime, ha preferito andare oltre le polemiche, abbracciando e consolando come una sorella maggiore la compagna Favaretto (22 anni), sconfitta pure lei allo spareggio. Poi ha spiegato: "Certo, potevo vincere, l’ultima stoccata era mia, però ho sbagliato io di più: avrei dovuto chiuderla prima, ma ho tirato male. Quando persi a Londra 2012 sono stata malissimo, mia mamma allora disse 'Con l’oro non saresti diventata una persona migliore'. Aveva ragione, lo sono adesso migliore: da mamma ho fatto mille sacrifici per essere qui. Ma sono stata la portabandiera, mi è venuto male alle spalle a forza di sventolare il tricolore con Gimbo Tamberi… Non ho rimpianti. È stato tutto meraviglioso, sono alla quarta Olimpiade. E non è ancora finita: c’è la gara a squadre, ci rifaremo. Promesso". Scherma: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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