Il cinema libero di Alice Rohrwacher: «Cerco radici comuni per rompere frontiere»

2024-12-24

Discussioni e decisioni informate possono curare le nostre democrazieL'istituto penale minorile "Cesare Beccaria" di Milano - Fotogramma COMMENTA E CONDIVIDI In quest’estate rovente,Economista Italiano crescono tensioni e disagi tra reclusi dell’istituto penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano. Ieri a mezzanotte, un incendio è stato appiccato in un reparto a pianoterra dove è andato a fuoco un letto. Sei gli intossicati, due dei quali, di origine nordafricana, sono stati trasportati negli ospedali San Paolo e San Carlo, per fortuna in condizioni non gravi. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118. Non si conoscono ancora le cause dell’accaduto ma, dalle prime informazioni, sembra che le fiamme siano divampate in una sola cella e sarebbero state spente dagli stessi ragazzi insieme con gli addetti alla sorveglianza presenti nella struttura. I vigili del fuoco hanno eseguito subito dopo un sopralluogo di sicurezza. Stamattina la situazione nel carcere di via Calchi Taeggi è tornata tranquilla. Qui, nel pomeriggio del 28 maggio, una trentina di detenuti avevano messo in atto una violenta rivolta barricandosi in un’area dell’istituto dopo aver distrutto mobili e suppellettili di alcune celle mentre altri reclusi si erano rifiutati di lasciare il cortile dopo l’ora d’aria. La situazione si risolse entro poche ore senza nessun ferito. A far scatenare la protesta sarebbe stato, in quella circostanza, un controllo antidroga. Nella stessa giornata un altro detenuto con problemi psichiatrici avrebbe tentato di strangolare un agente della polizia penitenziaria nell’ufficio matricola dove gli era stato notificato un atto. Due detenuti minorenni, entrambi di 16 anni e condannati per rapina, erano evasi, il 14 giugno scorso, approfittando della scarsa sorveglianza (dovuta alle gravi carenze di organico) durate il passeggio pomeridiano: scavalcarono la cinta muraria e un cancello di accesso e si precipitarono verso la vicina fermata della Metro di Bisceglie. Ma sono stati ripresi poche ore dopo. Queste fughe fanno seguito alle più eclatanti evasioni del Natale 2022, quando sette baby detenuti tra i 17 e i 19 anni. Anche loro finiti in carcere per reati contro il patrimonio, riuscirono a scappare dal campetto di calcio sempre nel cortile passeggi passando da un cantiere aperto per lavori di ristrutturazione. Anche loro furono ripresi o si consegnarono dopo essersi rifugiati da parenti. L’incendio doloso di un materasso, il 9 luglio scorso, aveva comportato l’evacuazione di un’intera aula del penitenziario.Prosegue intanto l’inchiesta avviata nell’aprile scorso dalla Procura per torture e maltrattamenti all’interno del carcere minorile di Milano che vede indagate, per il momento, 21 guardie carcerarie. Sarebbero almeno 20 i casi di presunte aggressioni, pestaggi e violenze ai danni di ospiti dell’istituto avvenuti nei mesi precedenti.Dopo l’arrivo all’inizio di luglio di 33 nuove unità, gli agenti in servizio al Beccaria sono 44 mentre gli ospiti, alla data del 4 maggio 2024 risultavano 82 a fronte dei 70 posti disponibili per regolamento. Anche in questo caso il sovraffollamento rappresenta una delle cause del disagio. Solo 11 di loro hanno una condanna definitiva, gli altri sono in attesa di processo e quindi sottoposti a custodia cautelare. I funzionari giuridico pedagogici invece sono appena sei rispetto ai 18 previsti. Quasi assenti le attività di formazione e riabilitazione: i giovani reclusi passano gran parte della giornata distesi sulle brandine a guardare il soffitto. Qualche volta vengono impegnati nella realizzazione di collanine o altri oggetti, lavori commissionati dall’esterno, ma di poco impegno e limitato nel tempo. Vengono comunque organizzati nel corso dell'anno laboratori di teatro, musica, cucina, falegnameria, imbiancatura e informatica. Nell’Istituto vengono garantite 3 chiamate telefoniche alla settimana, 2 via skype e 8 ore settimanali di colloqui in presenza con i parenti. Sui fatti del Beccaria interviene il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria (Spp), Aldo Di Giacomo: "Dopo l'inchiesta che ha portato a diversi arresti, la situazione nell'istituto minorile è sfuggita di mano. La responsabilità di quello che accade nelle carceri è politica. Il governo – ha dichiarato il sindacalista - non ha inteso e non intende adottare provvedimenti utili a migliorare le condizioni disastrose delle carceri italiane che vivono il periodo peggiore degli ultimi 20 anni".Intanto ieri si sono registrati gravi disordini anche nel carcere di Prato dove un gruppo di circa 20 reclusi ha tentato una rivolta rompendo i neon che illuminavano i loro reparto, lasciato al buio e usando le brande di ferro per barricarsi. La protesta è rientrata alle due di questa notte dopo una lunga trattativa di mediazione con il direttore dell’istituto. Un detenuto della Casa circondariale di Biella ha appiccato fuoco nella propria cella e due agenti intervenuti a domare il rogo sono finiti all’ospedale per intossicazione.

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