Febbre Oropouche, primi due morti al mondo confermati in Brasile: dal dolore all'occhio alle macchie viola, i sintomi

2024-12-21

Edison, con Fratamone e PoliMi per energia nucleare civileCronaca esteri>Giulio Regeni,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock nuovi testimoni: “Gli 007 egiziani inscenarono una rapina fi...Giulio Regeni, nuovi testimoni: “Gli 007 egiziani inscenarono una rapina finita male”Giulio Regeni, nuovi testimoni: “Gli 007 egiziani inscenarono una rapina finita male”. Uno di essi era con il delatore che denunciò il ricercatore italianodi Giampiero Casoni Pubblicato il 14 Aprile 2021 alle 16:09 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataCaso RegeniEgittoGiustiziaArgomenti trattatiRegeni, nuovi testimoni: tutto quadraIl teste chiave amico del delatoreDella morte si sapeva un giorno primaGiulio Regeni, tre nuovi testimoni: “Gli 007 egiziani inscenarono una rapina finita male” e accusano il quartetto di membri dei servizi segreti locali di essere autori materiali del sequestro da cui poi sarebbero scaturito pestaggio ed uccisione del giovane ricercatore italiano. Il nuovo elemento, che in realtà avvalora una ipotesi già in polpa da tempo, emerge da quanto trapela dagli atti depositati in Procura. Quel fascicolo è stato “consegnato” infatti in vista dell’imminente udienza preliminare fissata al 29 aprile per decidere dalla possibilità in procedura di fare dibattimento del caso . Ma qual è la nuova verità che andrà al vaglio del Gup fra poco più di una settimana? E chi ne è depositario ipotetico? Regeni, nuovi testimoni: tutto quadraSono tre nuovi testimoni assunti a sommarie informazioni che accusano i quattro appartenenti ai servizi segreti coinvolti. Sarebbero stati loro gli autori del sequestro, delle torture dell’omicidio di Regeni, trovato privo di vita in Egitto nel febbraio del 2016. Tutto questo con una direttrice precisa: inscenare una rapina finita male per giustificare la brutale uccisione dell’italiano. E veniamo agli elementi al vaglio: innanzitutto le “barbe finte” egiziane sapevano della morte di Regeni già il 2 febbraio del 2016. Vale a dire un giorno prima del ritrovamento del corpo. Per deviare poi l’attenzione da loro “inscenarono una rapina finita male”. Il teste chiave amico del delatoreLo spiega una testimonianza in particolare, ritenuta attendibile dai magistrati italiani, nel fascicolo a carico di quattro agenti della National Securety del Cairo. Il testimone ha raccontato ai magistrati  di essere diventato amico di Mohammed Abdallah, il capo del sindacato indipendente degli ambulanti del Cairo. Cioè di colui che aveva denunciato il ricercatore italiano ai servizi egiziani. Della morte si sapeva un giorno primaIl potenziale teste d’aula ha spiegato che il 2 febbraio del 2016 era proprio con Abdallah: “Ho notato che era palesemente spaventato. Mi ha spiegato che Giulio Regeni era morto e che quella mattina era nell’ufficio del commissariato di Dokki in compagnia di un ufficiale di polizia che lui chiamava Uhsam”. Chi era Usham? E’ esattamente uno dei quattro 007 indagati . “Era con lui quando quest’ultimo aveva ricevuto la notizia della morte e che la soluzione per deviare l’attenzione da loro era quella di inscenare una rapina finita male”. Articoli correlatiinCronaca esteriImprenditore 44enne rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoroinCronaca esteriIncidente a Milano, Suv si schianta contro un negozio: due morti e un feritoinCronaca esteriOperazione Leonidi bis: sgominato gruppo di Cosa Nostra a a Catania, 13 arrestiinCronaca esteriAlessandria, incidente tra moto e trattore: morto 66enneinCronaca esteriForte terremoto in Calabria: avvertito anche in Puglia, Basilicata e SiciliainCronaca esteriBimbo di 5 anni cade da un balcone: gravissimo

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