Incidente mortale a Canosa di Puglia: una vittima

2024-12-24

Non gli risponde al telefono: papà lo localizzaLa lettera dell'attivista iraniana dal carcere: "Torturata e presa a calci"La lettera dell'attivista iraniana dal carcere: "Torturata e presa a calci"Sepideh Qolian,trading a breve termine attivista iraniana, ha scritto una lettera dal carcere dove sta scontando 5 anni per aver preso parte ad uno sciopero.di Chiara Nava Pubblicato il 11 Gennaio 2023 alle 10:21| Aggiornato il 31 Gennaio 2023 alle 15:55 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataIran#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Sepideh Wolian è un’attivista iraniana che sta scontando una pena di 5 anni per aver preso parte ad uno sciopero nella provincia del Khuzestan. La donna ha scritto una lettera.La lettera dell’attivista iraniana dal carcere: “Torturata e presa a calci”Sepideh Qolian è una delle attiviste iraniane per i diritti umani più famosa. Si trova rinchiusa nel carcere di Evin, a Teheran, dove sta scontando una pena di cinque anni per aver agito “contro la sicurezza nazionale“, sostenendo uno sciopero nella provincia iraniana del Khuzestan. Dalla prigione, dove ogni giorno arrivano decine di manifestanti fermati per le proteste scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini, ha scritto una lettera che è stata pubblicata dalla BBC, in cui ha denunciato le modalità usate dalle guardie del regime per estorcere confessioni. “Nel quarto anno della mia prigionia posso finalmente sentire i passi della liberazione da tutto l’Iran. Gli echi di ‘Donna, vita, libertà’ possono essere ascoltati anche attraverso le spesse mura della prigione di Evin” ha scritto Sepideh. Nella lettera descrive come l’ala “culturale” di Evin, dove sostiene gli esami, sia stata trasformata in un’area per “torture e interrogatori“. Ha fatto riferimento ad un episodio del 28 dicembre. “Faceva freddo e nevicava. Vicino alla porta di uscita dell’edificio c’era un ragazzino bendato, che indossava una sottile maglietta grigia, seduto davanti ad un inquirente. Tremava e supplicava, ripeteva che non aveva picchiato nessuno, ma l’altro voleva che confessasse” ha scritto.Lettera dell’attivista iraniana: il racconto delle tortureNella lettera, l’attivista ha ricordato il suo interrogatorio e la sua confessione forzata nel 2018, dopo essere stata arrestata per aver sostenuto lo sciopero e la protesta dei lavoratori in una fabbrica di zucchero nella provincia iraniana del Khuzestan. “Mi ha interrogato una donna, credevo che sarebbe stato meglio, almeno non mi avrebbe aggredito sessualmente. Invece, ha preso a calci la gamba e ha gridato ‘tu puttana comunista, con chi sei andata a letto? Scrivilo su questo foglietto” ha scritto. Dopo ore ha implorato di andare in bagno, allora la donna l’ha spinta dentro e chiusa a chiave. “I suoni della tortura sono continuati per ore o forse un giorno, ho perso la cognizione del tempo” ha raccontato, spiegando che alla fine è stata costretta a confessare un crimine che non aveva commesso.Articoli correlatiinEsteriUsa, la tempesta Debby causa danni e inondazioni: cittadini camminano nell'acqua altainEsteriIn Spagna oltre 150 persone impegnate nella lotta contro un vasto incendioinEsteriScossa di terremoto di magnitudo 5.2 avvertita nel sud della CaliforniainEsteriCrolla hotel in Germania: un morto e otto dispersi tra le macerieinEsteriGuerra in Medio Oriente, Sinwar nuovo capo di Hamas: "Sta a lui decidere sulla tregua a Gaza"inEsteriGuerra Russia-Ucraina, i militari di Kiev colpiscono Kurtz: 5 civili morti

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